CATANIA – Da quindici giorni a Catania c’è un nuovo pentito: porta il nome di Michele Vinciguerra, 56 anni, noto nell’hinterland etneo come “Curdunaro“. Ai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia sta svelando i segreti del clan Cappello, di cui per anni ha fatto parte.
Tremano così gli uomini della cosca in questione, professionisti nel traffico di droga. Il “terremoto” arriva fino in Calabria e tocca da vicino i narcos calabresi che da anni forniscono cocaina e marijuana agli acquirenti catanesi, che riforniscono successivamente le piazze di spaccio. Non solo quelle dei quartieri catanesi, ma anche Siracusa e Palermo.
Chi è Michele Vinciguerra
Condannato per mafia nell’operazione Revenge, Michele Vinciguerra è stato per anni a capo di una ramificazione del clan Cappello. A dicembre è uscito dal carcere dove era ristretto, ma poco dopo è stato nuovamente arrestato nel corso di una nuova operazione denominata Kynara. Proprio quest’ultima operazione ha puntato i riflettori su un vastissimo traffico di droga nel quartiere San Cristoforo.
Altri due pentiti tradiscono la “famiglia”
Nell’operazione Kyanara finirono in manette anche il genero di Vinciguerra, Alberto Bassetta, e la figlia Maria Jessica Vinciguerra. Marito e moglie hanno deciso di seguire le orme del suocero e del padre, e di tradire l’onore del clan. Anche loro, come Vinciguerra, hanno deciso di pentirsi. Di raccontare i segreti della famiglia mafiosa, per questo Bassetta è stato messo in isolamento in carcere, la moglie invece – che deve accudire i cinque figli – è stata trasferita in una comunità protetta.