San Gregorio, arriva il regolamento sulle nuove antenne telefoniche: ma che si fa con quelle vecchie?

San Gregorio, arriva il regolamento sulle nuove antenne telefoniche: ma che si fa con quelle vecchie?

SAN GREGORIO – La posizione geografica di San Gregorio, che permette di agganciare e ripetere le onde elettromagnetiche di trasmissioni radio, televisive e delle comunicazioni telefoniche dei cellulari, ha fatto sì che il territorio fosse gradualmente “invaso” da antenne con relativa deturpazione del paesaggio. Non solo. Da un po’ di tempo si teme anche per la salute pubblica.

Per questo motivo il consiglio comunale sangregorese, per fare ordine in questa crescita caotica e incontrollata, ha approvato nell’ultima seduta consiliare l’adozione del “Regolamento comunale per la gestione delle stazioni radio base per la telefonia mobile”.

Il nuovo Regolamento, dopo aver avuto i pareri favorevoli degli uffici competenti, è stato illustrato dall’ing. Di Rosa, responsabile del procedimento e capo area dell’ufficio urbanistica.

Da oltre un decennio, infatti, a San Gregorio si assiste ad una forte prolificazione di antenne senza che l’Ente locale nel tempo abbia potuto fare nulla per impedirlo. Un vero e proprio assedio che va da nord con le antenne di contrada Carminello a sud con quelle di Monte Catira mentre in paese ve ne sono sparse anche nel centro storico.

Il Regolamento è stato redatto su disposizione dello stesso consiglio comunale che nel gennaio scorso ha dato tempo 6 mesi all’Ufficio per redigere una normativa per minimizzare l’inserimento delle antenne sul territorio. La legge n. 36/2001 prevede che i Comuni possono attuare un regolamento comunale che “consenta un corretto insediamento urbanistico” delle antenne e che minimizzi per i cittadini l’esposizione alle onde elettromagnetiche. La norma, inoltre, impone la protezione dei siti per un raggio di 200 metri.

Quindi esso garantisce il servizio pubblico ma protegge alcuni siti sensibili che nel territorio sangregorese sono stati già individuati nel numero di 22 e allegati al Regolamento con una planimetria. Si tratta di scuole pubbliche, luoghi di culto (chiese e conventi), centri aggregativi (quello diurno e il centro incontro minori), municipio e uffici comunali insomma tutti i siti pubblici.

Questo Regolamento, però, riguarda le nuove installazioni e non quelle già realizzate.

Per quelle realizzate non esiste, per esempio, un elenco e per questo motivo il consigliere di opposizione Emanuele Di Mauro, insieme alla collega Eleonora Suizzo, ha presentato un emendamento, approvato da tutti, per redigere una mappa catastale di tutti gli impianti presenti sul territorio e conoscere il grado di inquinamento da emissioni.



Nel centro storico vi sono antenne ad alto potenziale installate vicinissime ad attività commerciali e persino ad una bambinopoli come l’antenna di via Gregorio Mignemi Sindaco; o come quella di via Zizzo, di fronte la Villa comunale che non rispettano i 200 metri. Per questi siti sensibili si conosce il grado di emissione? È stata interpellata l’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell`ambiente)? Altre antenne sono previste in via Sgroppillo, in via Catania e in via Guttuso.

Ma un altro problema è stato sollevato ancora dai due consiglieri di “Progetto Civico per San Gregorio”, Di Mauro e Suizzo: «Nella planimetria dei siti da proteggere non sono state incluse le strutture private come gli asili nidi, le strutture per anziani, insomma quelle strutture che hanno la stessa vocazione delle strutture pubbliche».

L’emendamento è stato bocciato perché secondo il consigliere Giuseppe Giulio, capogruppo di maggioranza: «Se censissimo anche i privati rischieremmo che tutto il territorio venga interdetto – ha detto nella dichiarazione di voto -. Noi dobbiamo tutelare anche l’installazione per il servizio pubblico perché il regolamento potrebbe essere impugnato se non lasciassimo spazio alle installazioni».

Tutelare, quindi, l’interesse delle aziende e tralasciare quello dei cittadini?

Per la consigliera Suizzo «L’Amministrazione comunale fa discriminazione tra i cittadini dividendoli in quelli di serie “A” e quelli di serie”B”».

Una cosa è certa, il Comune di San Gregorio, che un tempo offriva una buona qualità della vita, deve ridurre al massimo l’esposizione alle onde elettromagnetiche ed impedire che il territorio si trasformi in un “forno a microonde”.

 

Articolo a cura di Alfio Patti