Sequestrati oltre 3.500 prodotti alimentari a Catania, gravi danni per la salute

Sequestrati oltre 3.500 prodotti alimentari a Catania, gravi danni per la salute

CATANIA – Controlli dei carabinieri del NAS di Catania nei supermercati.

I continui black-out elettrici verificatesi nei giorni scorsi, in conseguenza delle ondate di  calore che hanno colpito la Sicilia, hanno messo a dura prova i sistemi di conservazione e refrigerazione dei prodotti alimentari posti in vendita dai supermercati e stoccati nei  depositi alimentari, senza escludere la grande distribuzione organizzata. 

Sequestro di alimenti a seguito dei black-out elettrici

I carabinieri del Nas di Catania hanno avviato immediatamente una minuziosa attività di controllo della rete distributiva per prevenire conseguenze dannose per la salute a seguito di eventuali criticità manifestatesi nelle fasi di mantenimento della catena del freddo dei prodotti alimentari deperibili

Ripercussioni gravi sulla salute

Nel corso delle ispezioni infatti sono stati accertati alcuni casi in cui taluni commercianti, noncuranti del rischio derivante dall’esposizione alle alte temperature dei prodotti alimentari, hanno continuato a porli in vendita ovvero, per quelli surgelati all’origine, hanno consentito il ricongelamento avvenuto col ripristino dell’erogazione dell’energia elettrica, operazione molto pericolosa per tale genere di alimenti perché scatenerebbe un’improvvisa proliferazione batterica



Il caso di un deposito all’ingrosso

All’interno di un deposito all’ingrosso della zona etnea, ad esempio, sono state rinvenute e poste sotto sequestro oltre 3.500 confezioni di prodotti alimentari che, anziché essere mantenuti a temperature attenuate, si trovavano immagazzinati a temperature ben oltre i 40° C.

Nei banchi frigoriferi di una nota catena commerciale sono state scoperte centinaia di confezioni di prodotti surgelati che manifestavano i classici segnali di un precedente decongelamento.

Per tale motivo è stato disposto l’immediato sequestro e distruzione degli stessi poiché non più idonei per il consumo umano