“Principessa Saranghae” di Diego Galdino

“Principessa Saranghae” di Diego Galdino

La sfera di cristallo che tutti vorremmo, la magia di un sogno dipinta sul viso di una Principessa dagli occhi a mandorla e l’incarnato di madreperla. Una cornice dorata promette di arginare la folla estranea a un sentimento planato tra le righe di una favola.
Corea1300, Roma 2021.

Principessa Saranghae“. Una bellezza eterea è al sicuro perché brilla sotto la protezione del suo autore, lo scrittore Diego Galdino, firma indiscussa di romanzi premiati con un importante successo editoriale.

Non una sola stagione per le stelle cadenti, nessun ritardo per il volo promesso, la notte magica sta per dare alla luce la scia di una rara cometa. L’atmosfera è solenne, la fiaba orientale ha un nome: Principessa Saranghae. Un’immersione felice nella cultura orientale alleggerisce il peso del nostro tempo, lo scrittore ha intuito la necessità di affrescare questi anni prendendosi cura delle nostre angosce.

L’Oriente non ha fretta di apparire, sa essere etereo come un drappo di seta preziosa nata dall’altra parte del mondo, nel continente ossequioso alla tradizione millenaria.

Culla di fiaba, storia d’amore, la cornice di un incanto ritrae l’eleganza di un popolo devoto al rigore morale e al giudizio della coscienza. Quale scenario migliore per inaugurare il sipario di una prosa dai lineamenti orientali?

Quando al cuore si permette di distendere le sue crepe la magia si presenta. È quello che accade a Giulio, un giovane romano proprietario di un negozio di palle di neve che incantano lo sguardo del piccolo e dell’adulto, perché lo stupore non ha carta d’identità.

Quanto fascino è in grado di emanare quella neve bianca più del sale che ruota attorno a monumenti in miniatura, frasi in tutte le lingue del mondo…

Souvenir di un sogno incastrato tra le pieghe del tempo o sala d’attesa di un desiderio paziente, ma stanco di vivere nel giogo della sua illusione…

Roma città eterna, Roma capitale del mondo. Principessa Saranghae è la figlia del Re di Goryeo, in Corea. Un giorno all’improvviso, è costretta a fuggire dal palazzo per salvarsi dai nemici della famiglia reale: sulle pagine l’incrocio tra fantasia e realtà si avvera nel lampo di un momento. Dalla Corea a Roma il volo del tempo non concede il ritardo giacché il potere magico di una palla di neve vuole essere urgente. Giulio fa volteggiare la miniatura del Tempio di Bulguksa dentro la sfera ammaliatrice di sguardi curiosi, l’immaginazione cattura il suo desiderio cristallizzando l’istante.



Il calendario torna indietro di mille anni portando a Roma, nella casa di Giulio, una Principessa Orientale. L’effetto è meraviglia, incredulità, stordimento.

Una Principessa Coreana del 1300 in salotto scuote l’epicentro di ogni equilibrio, fisico e psicologico. La sua bellezza incanta tutti, rapisce Giulio, uomo del XXI secolo, presto perdutamente innamorato di Principessa Saranghae.

Tutto può la coperta del cielo. Se l’arcipelago di stelle così ha deciso, la rosa sboccerà nel deserto e una goccia sarà chiamata mare. Poco contano le barriere del cambiamento se Principessa indossa maglietta e jeans, mangia pizza e crostate, sale sul tram.

Principessa sveglia le lancette assonnate di un nuovo Giulio, innamorato di un miraggio orientale che dorme felice nella sua camera.

Le mie labbra non toccheranno più nessun’altra bocca che non sia la tua. Te lo prometto e se mai dovesse succedere che io baci un’altra donna dopo stasera, che la bocca mi caschi e tu potrai lasciarmi per tornare nel tuo tempo, portando la palla di neve magica con te, così che io non possa venire a riprenderti, in nessun modo. Mi sembra una punizione adeguata non pensi?”.

Diego Galdino conquista il lettore con l’eleganza della sua scrittura, tutti i suoi romanzi confessano il timbro sensibile di una voce educata ai più nobili sentimenti. Lo scrittore merita tutte le medaglie che non ostenta, i suoi libri sono stati tradotti in Spagna, Germania, Polonia, Svizzera e Sudamerica, ogni nuova pubblicazione è un evento editoriale. La sua narrativa dona nuova linfa vitale alle foglie d’autunno, è vitamina al vigore dell’anima perduta nel bosco dove crescono i mille perché.

Non vogliamo conoscere la ricetta del suo successo, ogni ingrediente è l’aroma segreto che addolcisce il miele amaro a passeggio sul nostro stesso marciapiede.

sara

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