PALERMO – Questa mattina si è svolta un’operazione dei carabinieri che sono intervenuti ad Asti, Cuneo, Rovigo, Pisa e a Palermo. Sono state eseguite ordinanze di custodia cautelare nei confronti di dodici persone accusate di tentato omicidio, estorsione, rapina in abitazione, incendio doloso, armi e stupefacenti.
Nell’operazione sono impiegati 70 carabinieri dei Comandi Provinciali di Asti, Palermo, Rovigo e Pisa e Unità del Nucleo carabinieri Cinofili di Volpiano (Torino): stanno indagando per trovare armi, esplosivi e stupefacenti. Al momento non si conoscono i dettagli, quindi si resta in attesa di aggiornamenti.
Operazione “Zen 3”, 17 misure cautelari a Palermo: piazza di spaccio fruttava 30mila euro al mese
Nello scorso aprile, nella città di Palermo, i militari della Compagnia carabinieri di Palermo San Lorenzo hanno dato esecuzione a 17 provvedimenti cautelari (8 in carcere, 3 domiciliari, 5 dell’obbligo di dimora e 1 collocamento in comunità di un minorenne) emessi dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo e del Tribunale per i Minorenni sulla base delle risultanze investigative emerse dall’indagine condotta per i reati di spaccio di sostanze stupefacenti, rapina aggravata, detenzione illegale di arma clandestina e munizioni, ricettazione e furto aggravato.
Operazione “Zen 3”
L’indagine, portata avanti dai carabinieri del Nucleo Operativo San Lorenzo tra ottobre 2021 e febbraio 2022, ha consentito di acquisire un grave quadro indiziario, sostanzialmente accolto nel provvedimento cautelare, in ordine all’esistenza di una “piazza di spaccio” nel quartiere Zen 2, gestita da soggetti dediti principalmente allo smercio di cocaina, hashish e marijuana. Dagli elementi investigativi acquisiti è emerso che gli indagati avrebbero condotto le cessioni garantendo l’operatività della “piazza di spaccio” 24 ore su 24. Fulcro dell’attività è la via Agesia di Siracusa nonché la via Fausto Coppi, entrambe all’interno del quartiere Zen 2, strade ben note alla cronaca perché spesso sede di spaccio di stupefacenti.
L’ausilio di videoriprese, intercettazioni telefoniche ed ambientali, ha permesso di riscontrare come le strategie criminali erano focalizzate su uno strutturato apparato di vendita, in grado di fruttare oltre 30mila euro mensili e soddisfare la “domanda” giornaliera di decine di acquirenti provenienti da tutta la provincia.