Disturbi alimentari, cause e trattamenti: l’intervista alla psicologa La Rosa

Disturbi alimentari, cause e trattamenti: l’intervista alla psicologa La Rosa

ITALIA – Nei giorni scorsi abbiamo parlato dei gruppiProAna” e “ProMia, realtà create da persone che soffrono di disturbi alimentari, per incoraggiarsi nel viaggio “contro” il cibo.  Così, per approfondire il tema abbiamo deciso di intervistare ai nostri microfoni la psicologa Valentina La Rosa.

Rapporto alterato con l’alimentazione

I disturbi alimentari, rientrano nel campo dei disturbi, che implicano uno squilibrio o comunque un rapporto alterato con l’alimentazione, che si traduce in un alterato consumo o assorbimento del cibo. Inoltre, compromettono significativamente la salute fisica e il funzionamento psicosociale dell’individuo.

Malattie come l’anoressia e la bulimia nervosa portano ad una percezione distorta del proprio peso e della propria immagine corporea“, afferma la dottoressa La Rosa.

Le cause e origini dei disturbi alimentari

Questi disturbi sembrano essere prevalenti nelle società industrializzate, dove il corpo assume un’importanza fondamentale per determinare i criteri di attrattività di una persona, quindi, in particolare nelle società industrializzate l’ideale della magrezza è ancora dominante per definire una persona di valore o meno. Non a caso questa tipologia di disturbi si riscontrano con maggiore frequenza anche in determinate categorie, in cui la cura del corpo è di primaria importanza come possono essere le modelle, le ballerine, gli sportivi, tutti i soggetti che hanno un focus particolare sul loro corpo.

I disturbi alimentari sono ancora oggi prettamente femminili, cioè il genere femminile è maggiormente colpito. Questi disturbi ormai rappresentano una vera e propria emergenza a livello nazionale, ma in generale mondiale. L’anoressia è una delle patologie mentali che si associa al più alto rischio di morte, perché ovviamente le restrizioni alimentari portate all’eccesso determinano uno stato di decadimento e di deperimento fisico tale che, la persona può arrivare anche alla morte“, afferma la psicologa.

Queste patologie richiedono, quindi, degli interventi multidisciplinari, perché la persona deve essere seguita sotto tutti i punti di vista.

Generalmente, se dovessimo individuare delle possibili cause, alla base dei disturbi alimentari vi sono molto spesso dei vissuti traumatici durante l’infanzia o comunque che poi portano all’esordio di questi disturbi. Generalmente nell’età adolescenziale, esperienze traumatiche che il soggetto non è riuscito ad elaborare e che hanno portato ad una incapacità di regolare le proprie emozioni, che trova poi nel cibo un sostituto per riacquistare il controllo che si è perso“, ci spiega la dottoressa.

Ci sono delle carenze anche dal punto di vista affettivo che il soggetto cerca di compensare attraverso le abbuffate. Non a caso, quando si parla di bulimia, si utilizza anche l’espressione fame damore, proprio per indicare come il cibo in realtà è un sostituto delle cure emotive e affettive che il soggetto non ha ricevuto in maniera adeguata durante gli anni dell’infanzia.

Il trattamento dei disturbi alimentari

Il trattamento di questi disturbi è essenzialmente multidisciplinare, perché la persona deve essere presa in carico da più figure professionali“, afferma La Rosa. “In quanto, si deve anche valutare se è necessario anche prevedere dei ricoveri ospedalieri, soprattutto nei casi di grave deperimento fisico e soprattutto quando c’è un rischio serio di morte“, continua la dottoressa.

È molto importante garantire a queste persone dei percorsi di cura e di riabilitazione adeguati. “Queste persone, nella maggior parte dei casi vanno in terapia su sollecitazione dei familiari o degli amici, perché loro spesso autonomamente, si rendono conto di avere un problema e quindi fanno fatica anche a chiedere aiuto“. I disturbi alimentari mettono molto alla prova i professionisti della salute mentale perché sono tra i più difficili da trattare e da curare, ma salvarsi è possibile.

Foto di repertorio