Studenti del Wojtyla presenti anche nella V edizione del concorso letterario nazionale “Racconti a tavola”

Studenti del Wojtyla presenti anche nella V edizione del concorso letterario nazionale “Racconti a tavola”

CATANIA – Per il quinto anno consecutivo, compresi i due anni di Covid, gli studenti dell’IPSSEOA Karol Wojtyla , non solo hanno partecipato a un concorso letterario al quale partecipano tutti, compresi nomi di spicco della cultura e del giornalismo, ma  sono riusciti a vincere la pubblicazione dei racconti in un’antologia che sceglie solo i migliori.

Ecco la comunicazione che Stefano Andrini, fantastico curatore e organizzatore del concorso e di tutta la manifestazione di premiazione, ha mandato un mese e mezzo fa alla scuola: “Con la presente sono a confermare, a pochi giorni dalla scadenza, il grande successo di partecipazione al concorso letterario Racconti a tavola promosso da Historica edizioni. Sono già arrivati più di 350 racconti (i selezionati sono poco meno della metà). Tra i selezionati ci sono anche alcuni vostri studenti Caravello Aurora, Garozzo Sonia, Laineri Desiree, Lombardo Sofia, Mosqueira Michelle Jordan, Pace Gabriele, Spampinato Aurora. Coordinati dai loro docenti hanno inviato pezzi pregevoli che documentano con efficacia il legame tra la mitologia e il cibo della vostra terra“.

Grande orgoglio ovviamente per la Dirigente che vede primeggiare i suoi studenti in un ambito d’eccellenza letteraria: “Sono le soddisfazioni più grandi, dichiara la  preside dott.ssa Daniela Di Piazza, quando vengono in ambiti che non ci sono peculiari, almeno sulla carta. Questo di Racconti a Tavola è, però, ormai diventato un appuntamento fisso e abbiamo ogni anno avuto grandi soddisfazioni“.

Sono appena rientrati dalla premiazione a Bologna, studenti e professoresse che li hanno accompagnati. Hanno ancora gli occhi che brillano, sono entusiasti, emozionati per quella che è stata una bella esperienza. Il viaggio, per qualcuno il battesimo con l’aria, la premiazione nel teatro di villa Mazzacurati, un gioiellino intimo e magico, l’incipit di ogni racconto letto da attori professionisti accompagnato dalle note che hanno reso ogni parola speciale. 

A raccontare di più la professoressa Graziella Guerrera: L’avventura, iniziata per un colpo di follia da parte della sottoscritta, è diventata una sorta di scommessa annuale“. 

Dal 2018 abbiamo raccontato di miti, leggende, piatti, luoghi conosciuti o meno della nostra isola puntando l’attenzione soprattutto verso la parte di Sicilia che conosciamo meglio, quella orientale e  abbiamo, anche, regalato un bel po’ di ricette, visto che è una prerogativa della nostra scuola che tutti si aspettano. Ciò che la stragrande maggioranza delle persone non si aspetta è che ci sono ragazzi in un Istituto Alberghiero che sanno sì cucinare o occuparsi di turismo , ma sanno anche scrivere. A sfatare questo mito è intervenuta la mano provvidenziale di Stefano Andrini che ha mostrato fiducia in me e nei nostri studenti e non finiremo mai di dirgli un megagalattico GRAZIE“, aggiunge.

E ancora: “Ogni anno è sempre più difficile trovare ragazzi che si vogliono mettere in gioco con la scrittura, oggi è sempre più demodè, ma per fortuna, come sostiene qualcuno ‘qualcuno un po’ fuori di testa come me’ lo trovo ancora. E quest’anno la sfida è stata più ardua perché abbiamo raccontato di leggende, miti, storie della Sicilia occidentale e soprattutto di  Palermo. Non siamo lontani ma , anche se sembra strano, molti dei ragazzi non ci sono mai stati. È stata una sfida: ricerche, letture, qualcuno ha scomodato Gianni Rodari per avere l’input per un racconto originale, qualcuno ha scritto una favola, qualcun altra si è ispirata a un fatto vero, insomma come succede sempre i primi a rimanere stupiti siamo noi insegnanti”.



“Anche la nostra piccola e speciale Sofia si è rimessa in gioco, e da sola, ha scritto un racconto senza il suo angelo custode; stavolta hanno scritto due racconti, ed entrambi selezionati, ed è un doppio successo. Di una cosa sono certa in ogni racconto troverete una ricetta, ma anche un po’ di quello che sono questi ragazzi, con i loro sogni, le loro fragilità, le loro passioni che traspaiono da ogni riga scritta da loro, ognuno a modo suo”, precisa.

“Un grazie sempre a Stefano Andrini, curatore atipico, che crede in noi, al prof Peppe Floresta, insegnante che, oltre ai suoi, adotta ogni anno i miei alunni scrittori, suggerendo, scegliendo con loro piatti da inserire e ricette da offrire, e alle ‘mie insegnanti di sostegno’, senza di loro, quest’anno più che mai, non avrei affrontato quest’avventura. Grazie a Giuliana Cortile, Susy Faia e Roberta Mirabella che sono coloro che ogni giorno si prendono cura dei ragazzi più fragili ma sono riferimento per tutti, colleghi in primis“, sostiene.

Ancora non ci credo che è successo veramente – dice Desi, giovanissima e intraprendente pasticcera un’esperienza meravigliosa, due giorni fantastici abbiamo partecipato alla premiazione e già dalla location tutto mi è sembrato surreale, meraviglioso, ho stentato a riconoscere le mie parole lette dagli attori“.

Sono tre anni che partecipo al concorso e quest’anno finalmente sono qui a Bologna. Che dire? Tra di noi, alcuni non ci conoscevamo perché frequentiamo in plessi diversi, si è creata un’empatia rara, abbiamo gioito, riso, visitato una città bellissima, imparato tanto in due giorni. Sarà il ricordo più bello che mi porterò degli anni di scuola”, afferma Sonia che quest’anno si diploma, è lei l’angelo custode di Sofia, alunna speciale che, come dice lei, “Perché? Sono speciale come tutti quei ragazzi che come me fanno tante cose”. “È stato bellissimo“, continua a ripetere, “tutto fantastico, sono orgogliosa di me e dei miei amici“.

Un gruppo di studenti tutti diversi tra loro, ognuno con una storia, ognuno con le proprie peculiarità com’è giusto che sia, cos’hanno in comune? La curiosità, la voglia di provarci, di mettersi in gioco.

Tutti, da Gabriele ad Aurora C, da Sonia a Michelle, da Desiree a Sofia, alla più piccola Aurora S., sono ragazzi come tanti che per due giorni si sono sentiti catapultati in un sogno, come dice Aurorina (così ormai la chiamano tutti): “Mettiamoci all’opera perché vogliamo tornare a Bologna, vogliamo fare tante, ma tantissime, esperienze ovunque e comunque, siamo nella scuola giusta e io ne sono fiera”.

Le foto