LAMPEDUSA – La nave Aurora dell’ong Sea Watch ha fatto scendere a Lampedusa 39 migranti, nonostante gli ordini delle autorità italiane di non procedere con lo sbarco immediato.
L’imbarcazione con i migranti in difficoltà era stata individuata dalla nave Rise Above di Seenotrettung. Successivamente la nave Aurora è arrivata sul posto e ha fatto salire a bordo i 39 migranti, trasferendoli a Lampedusa.
Il Centro di coordinamento del soccorso marittimo della Guardia costiera di Roma aveva dato istruzioni a Sea Watch di dirigersi verso il porto di Trapani, che distava 32 ore, a causa delle avverse condizioni meteorologiche. Tuttavia, l’equipaggio dell’Aurora ha ritenuto impossibile raggiungere Trapani senza mettere a rischio inutilmente la vita delle 39 persone soccorse. Nonostante ciò, le autorità hanno insistito sulla destinazione prevista.
Sea Watch ha colto l’occasione per sottolineare che mentre più di 1.160 persone hanno perso la vita nel Mediterraneo solo quest’anno, secondo l’OIM, i soccorsi civili in mare continuano a essere influenzati da giochi di potere politici e vessazioni. Ha quindi ricordato che l’unica questione di rilievo su cui bisogna concentrarsi è la vita umana.
Salvati 252 migranti, un altro sbarco a Lampedusa. C’è un’altra imbarcazione in difficoltà
Nei giorni scorsi un gruppo di 252 migranti è arrivato a Lampedusa a bordo di un motopesca. Quest’ultima, secondo quanto riportato da Alarm Phone, aveva precedentemente fatto ingresso nella zona di ricerca e soccorso di Malta, ma successivamente ne erano state perse le tracce. Tuttavia, il gruppo di profughi è stato successivamente individuato, soccorso e portato in salvo.
Nel frattempo, un’altra imbarcazione con circa cento migranti a bordo è partita dalla Libia ed è stata per diverse ore in difficoltà. Si trattava di un gommone in condizioni di instabilità, come segnalato da Alarm Phone.
Lo sbarco del 3 giugno
Nelle scorse settimane altri migranti sono sbarcati sulle coste siciliane. Si stima che tra le due imbarcazioni vi fossero da sedici a quarantasette persone, tra cui donne e minori, tutti provenienti dalla Tunisia dai porti di Sfax, Chebba e Mahdia. Le persone a bordo delle imbarcazioni sono di origine africana, tra cui maliani, sierraleonesi, beninesi, ivoriani, guineani, sudanesi e camerunensi.
Secondo le testimonianze dei sopravvissuti, hanno pagato una somma compresa tra i 2.000 e i 3.000 dinari per poter partire dalla Tunisia.
I migranti che hanno lasciato l’hotspot
Nel frattempo, 360 migranti hanno lasciato l’hotspot di contrada Imbriacola a Lampedusa, dove inizialmente si contavano circa 803 persone. Questi migranti sono stati imbarcati sul traghetto di linea Galaxy con destinazione Porto Empedocle, su disposizione della Prefettura di Agrigento e in accordo con il Ministero dell’Interno. L’obiettivo principale è alleggerire, il prima possibile, la struttura d’emergenza dell’isola.
Foto di repertorio