SICILIA – Lorenza Alagna, la figlia del boss Matteo Messina Denaro, ha annunciato di aver deciso di rivolgersi alle autorità competenti per chiedere che vengano perseguite tutte le fughe di notizie relative al colloquio che ha avuto con suo padre mentre era detenuto nel regime carcerario al regime di “41 bis“.
Interviene l’avvocato
L’avvocato della donna, Franco Lo Sciuto, ha espresso il suo stupore per come il contenuto di una conversazione privata tra padre e figlia, del tutto irrilevante dal punto di vista dell’interesse pubblico e da non confondere con l’attenzione morbosa dei media, sia stato reso pubblico dai giornali nazionali.
Lo Sciuto ha dichiarato che per tali ragioni intendono perseguire ogni condotta che lederebbe i diritti di Lorenza Alagna e ogni forma di indebita esposizione mediatica.
Tutela della privacy
La decisione di Lorenza Alagna di intraprendere azioni legali deriva dalla divulgazione non autorizzata di informazioni private che erano destinate a rimanere confidenziali. Il colloquio avvenuto tra padre e figlia è avvenuto nel rispetto delle restrizioni imposte dal regime di detenzione 41 bis, che prevede misure rigorose per impedire comunicazioni non autorizzate con l’esterno.
Secondo l’avvocato Lo Sciuto, il contenuto del colloquio non ha alcuna rilevanza per l’interesse pubblico. Dovrebbe essere considerato un momento privato tra due persone, nel rispetto delle disposizioni di legge che regolamentano il regime di detenzione 41 bis.
La sua preoccupazione principale è la violazione dei diritti di Lorenza Alagna e l’esposizione indebita della sua sfera privata da parte dei media.
Lorenza Alagna, come figlia di un noto boss della mafia, vive una vita sotto i riflettori. Già di per sé deve affrontare una notevole esposizione mediatica.
Tuttavia, il rispetto per la sua privacy e i suoi diritti dovrebbe essere garantito. Soprattutto quando si tratta di conversazioni private con suo padre, che avvengono nel contesto di una detenzione rigorosa.
Le parole del legale
“È incredibile come il contenuto del colloquio riservato tra padre e figlia, del tutto irrilevante sotto il profilo dell’interesse pubblico, da non confondere con la attenzione morbosa sul piano mediatico, intercorso nel rispetto delle prescrizioni di cui al 41 bis, possa essere reso pubblico dalle testate nazionali.
Per tali ragioni si intende perseguire ogni condotta lesiva della sfera dei diritti di Lorenza Alagna ed ogni indebita esposizione mediatica“.