NON È PIU’ COSA VOSTRA-LA MAFIA DI OGGI

NON È PIU’ COSA VOSTRA-LA MAFIA DI OGGI

QUESTO ARTICOLO FA PARTE DEL CONCORSO DIVENTA GIORNALISTA, RISERVATO AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI CATANIA.

È risaputo che conoscere ciò che ci circonda è fondamentale: in primis l’ambiente in cui viviamo. Ed è naturale che auspichiamo a vivere in un luogo sicuro ed accogliente, in cui la collaborazione ed il rispetto sono le fondamenta della comunità.

Concetti, questi, che sembrerebbero del tutto scontati in molti luoghi, ma non in Italia e, in particolare, nel nostro amato Mezzogiorno. Qui, tra il vulcano più alto d’Europa e paesaggi mozzafiato, dilaga un male che non si può toccare con mano, un male che talvolta vogliamo ignorare. Questa piaga infetta i tessuti della nostra società e se ne nutre. Si tratta della mafia. 

Questa, al giorno d’oggi, non agisce più con fatti eclatanti come negli anni ‘90, ma ha diversificato le sue attività per acquisire un maggiore controllo sul territorio. Dimostrando grande capacità di adattamento, è riuscita ad appropriarsi di un vero e proprio mercato economico internazionale, influenzandone le regole. Tra le attività più redditizie vi sono il traffico di stupefacenti, import ed export di merce contraffatta, il caporalato, l’abusivismo edilizio (che la nostra provincia conosce bene), lo sfruttamento del mercato ecosostenibile ed il riciclaggio tramite piattaforme online. La maggior parte delle attività indicate dimostrano un vantaggioso rapporto tra costi e benefici poiché, spesso, le pene previste per questi reati, sono irrisorie e quindi incapaci di scoraggiare il business delle cosche. 

Ma è ancora più insidiosa la cosiddetta mentalità mafiosa: fenomeno sociale il cui scopo è prevaricare la libertà del prossimo. Un vero e proprio “credo” a cui aderisce chiunque non abbia rispetto per ciò che lo circonda, ignorando o, viceversa, praticando soprusi ed ingiustizie. Essa dilaga non soltanto in poche zone circoscritte (quartieri malfamati etc.) ma tocca la quotidianità di ognuno di noi. Purtroppo l’indifferenza al riguardo, parla chiaro: trattare argomenti così scomodi, non è redditizio per nessuno. Quella che si può osservare è, infatti, una pericolosa situazione di stallo politico e sociale in cui la nostra regione versa da decenni. 

Ma noi giovani abbiamo il diritto ed il dovere di ragionare su ciò che ci circonda e di poter vivere a testa alta grazie ai nostri sforzi. Per essere padroni del nostro futuro, dobbiamo essere consapevoli che c’è sempre un’alternativa e che questa ci viene garantita dall’istruzione, dalla cultura: la mentalità mafiosa è frutto dell’ignoranza e l’ignoranza rende schiavi.

Chi vuole liberare una terra, deve porgere un libro al posto di una pistola: perché la mafia teme chi è istruito più di chiunque altro (delle vere camorrie per i boss). Una società di legalità, libera dalla mafia e dalla corruzione non è un’utopia, ma dobbiamo armarci di coraggio e curiosità, dando l’esempio a chi ci sta accanto. Lottare non è mai facile: amare, però, consiste anche in questo. E se ci sentiamo almeno un po’ figli di questa terra, abbiamo il dovere di provare a cambiarla.

Beatrice Maddaloni 4°A Liceo Classico Concetto Marchesi