CATANIA – Inizia la serie al meglio delle cinque partite che assegna il titolo di campione d’Italia nel campionato di serie A1 Femminile. L’obiettivo principale è vincere per prendere subito un vantaggio e cercare di influenzare l’andamento del duello dall’inizio.
Nell’incontro valevole per la gara 1 di finale playoff, la Sis Roma, vincitrice della regular season, gioca sul proprio campo del Babel contro l’Ekipé Orizzonte, reduce dalla vittoria sofferta di mercoledì contro Padova nella terza gara di semifinale.
Al termine del match, la squadra romana si aggiudica la vittoria con un punteggio di 13-12, prendendo il vantaggio in una serie che vedrà il suo secondo atto mercoledì nella piscina di Nesima.
È stata un’autentica impresa per la squadra di casa, forse influenzata dalla tensione naturale dettata dall’ingresso in una finale per il titolo. Hanno reagito allo svantaggio iniziale, ma hanno subìto un devastante 5-0 in poco più di tre minuti, un colpo che avrebbe abbattuto chiunque.
Nonostante mancasse ancora molto tempo alla fine, Bettini segna il punto del 9-4 e sembrava che una rimonta fosse impossibile. Tuttavia, Roma merita il merito di non aver abbandonato la partita, di non essersi disunita e di aver continuato a macinare gioco. Progressivamente, hanno ridotto il divario e hanno realizzato un 6-1, concluso da un punto di Galardi per il provvisorio 10-10.
Ranalli, in controfuga, segna il punto del sorpasso, ma dopo il nuovo pareggio di Viacava, Sofia Giustini si fa valere come protagonista finale e firma la doppietta che scatena l’esplosione di gioia del caloroso pubblico romano.
Le siciliane avrebbero potuto recuperare, ma Marletta scaglia sulla traversa il rigore del -1 e il gol finale di Palmieri rende solo meno amara la sconfitta.
Catania, sfruttando il vantaggio di aver giocato una partita in più, inizia con grande slancio, sembra poter controllare l’andamento della partita ma alla lunga cala, accusa la stanchezza perdendo di lucidità e paga a caro prezzo gli errori commessi.
Foto di Maria Angela Cinardo e Filippo Sicali
