“Serve pianificazione e rispetto delle regole”: le proposte per Catania di Maurizio Mirenda

“Serve pianificazione e rispetto delle regole”: le proposte per Catania di Maurizio Mirenda

CATANIAViabilità, decoro urbano, gestione dei rifiuti, legalità. Temi vecchi, zoccolo duro delle amministrazioni comunali e a Catania punti critici da mettere in agenda. Elenco di problemi che la nuova amministrazione dovrà affrontare con priorità assoluta se si vorrà ridare alla città dell’elefante il posto che merita nel panorama nazionale sia in tema di vivibilità che di proposta appetibile per il settore turistico. L’occasione è la tornata elettorale del 28 e 29 maggio, quando i catanesi saranno chiamati alle urne per eleggere il primo cittadino e il consiglio comunale. A sostegno del candidato sindaco Enrico Trantino, nella lista DC, l’attuale consigliere comunale Maurizio Mirenda.

Serve una visione di futuro basata sulla pianificazione e il rispetto delle regole. Sostenere i commercianti attraverso un piano parcheggi, ripulire la città dalle discariche abusive, sviluppare il senso civico e punire chi trasgredisce le regole. E ancora, ripristinare la legalità all’Oasi del Simeto, diventata nei decenni zona franca dove ognuno fa da sè“. A meno di un mese dalle amministrative, Maurizio Mirenda, candidato al Consiglio comunale, nella lista che fa riferimento a Totò Cuffaro, ex presidente della Regione Siciliana, fa un’analisi dei problemi irrisolti della città di Catania e propone le soluzioni che la nuova amministrazione comunale dovrà attuare per costruire un percorso virtuoso di efficienza e vivibilità.

Viabilità e crisi dei commercianti

Meno posti auto e meno incassi. È il binomio di via Vittorio Veneto a Catania. I commercianti chiedono che venga eliminata la corsia preferenziale per gli autobus e vengano ripristinati i posti auto. “Ridurre la carreggiata per riservare il transito dei mezzi pubblici è stato un errore, non risolve il problema del traffico perché le auto scorrono senza ingorghi e il cordolo che delimita la corsia preferenziale è pericoloso“. Lo denuncia il consigliere comunale Maurizio Mirenda al microfono di Newsicilia.

All’appello di Maurizio Mirenda si aggiunge la voce dei commercianti di via Vittorio Veneto, Carmelo D’Agata e Antonio Bajeli. “Da quando è stata istituita la corsia per gli autobus, abbiamo visto ridurre i ricavi. È facile capire che se è difficile trovare parcheggio i clienti vanno altrove. Chiediamo parcheggi vicino ai negozi“.

L’oasi del Simeto, cosa serve

Diventata zona franca, è una città nella città, ma senza regole. La riserva naturale dell’Oasi del Simeto è vittima di decenni di abusivismo e di problemi mai risolti. “È il momento di intervenire, non è più possibile rimandare. Occorre ripristinare la legalità e l’ordine in una zona lasciata in balia di sé stessa” spiega Mirenda. Insediamenti abitativi sorti contro ogni rispetto per l’ambiente deturpando in maniera irreversibile il patrimonio naturalistico e faunistico. Anni di immobilismo politico hanno portato ad una situazione paradossale: case abusive che comunque sono allacciate alla rete idrica ed elettrica. Inoltre, mancano i servizi e il piano di demolizione che non ha portato risultati tangibili. È la fotografia amara del dedalo di vie dei villaggi sorti tra la riserva e pre-riserva.

Discariche e inciviltà

Se fossero il termometro della città si potrebbe pensare ad un paziente allo stremo delle forze. Le discariche abusive disseminate in periferia, ma anche in prossimità del centro urbano, misurano il grado di inciviltà e di illegalità. E a Catania sembra che si sia superato il limite. Il degrado urbano è diffuso e anche in prossimità delle scuole, come nel caso, della materna comunale Mimosa di via De Lorenzo, sacchi di immondizia vengono abbandonati quotidianamente. Discariche ripulite dal Comune, con costi aggiuntivi che fanno lievitare la bolletta dei cittadini onesti ma che si riformano dopo pochi giorni. “Servono controlli serrati e sanzioni in modo da scoraggiare i trasgressori. La polizia municipale non basta a coprire tutto il territorio perché c’è carenza di personale. Occorre essere più presenti nella periferia dove l’inciviltà è maggiore proprio perché mancano i controlli“.