CATANIA – Mercoledì 19 aprile 2023 la comunità scolastica del Carlo Gemmellaro di Catania ha incontrato l’Arcivescovo mons. Luigi Renna, accompagnato dal direttore dell’Ufficio Scolastico Diocesano sac. Roberto Mangiagli, momento fortemente desiderato dalla Preside Concetta Valeria Aranzulla.
Questa data è stata molto attesa dal personale scolastico e dagli alunni: da settimane quest’ultimi hanno lavorato alla realizzazione di cartelloni sulla santità giovanile e sulla figura di Don Milani, protagonista dei segnalibri augurali di inizio anno scolastico, distribuiti a tutti gli alunni delle scuole secondarie di secondo grado di Catania per volontà dell’Arcivescovo.
Immediatamente dopo il suo arrivo, mons. Renna ha espresso il desiderio di visitare gli ambienti scolastici e di essere informato sulle “fatiche” messe in atto a favore dei ragazzi da parte di chi si spende ogni giorno per il Gemmellaro, mostrandosi sinceramente interessato ad uno dei “luoghi principali di civiltà” – come lui stesso definisce la scuola -, al fine di poter essere concretamente vicino agli educatori e ai giovani, forte della sua esperienza pregressa di insegnamento.
La mattinata insieme ai ragazzi si è aperta con un’esibizione coreutica sulle note di Imagine di John Lennon, a cui è seguito il saluto da parte della vicepreside prof.ssa Vincenza Pulvirenti e dei rappresentanti d’Istituto.
È stata di notevole valore l’introduzione da parte dell’Arcivescovo sull’importanza della scuola come luogo di crescita umana, di riscatto sociale e costruttore di civiltà, oltre al caloroso invito a non perdere questa grande occasione di formazione nel periodo spesso complicato dell’adolescenza.
A seguire, diversi ragazzi, in rappresentanza del triennio di tutti gli indirizzi di studio presenti, hanno posto numerose domande a mons. Renna, il quale si è sempre preoccupato di rispondere in modo chiaro ed efficace.
Non è difficile intuire che in una sola giornata non è certo possibile esaurire le infinite domande di senso che abitano il cuore dei giovani, spesso intrecciate a dinamiche autenticamente umane.
Però, a conclusione della mattinata, possiamo esprimere con certezza la gratitudine per questo momento di confronto e la consapevolezza che il ricordo di questo incontro non svanirà facilmente nella memoria delle giovani menti destinatarie di questo dono, e ancora per molto tempo rimarranno vivi i profondi sentimenti nati dall’ascolto e dalla prossimità che il clima di accoglienza reciproca ha generato.
Porteranno nel cuore l’augurio con cui l’Arcivescovo ha congedato i partecipanti: “Nulla dies sine linea“.