Ast, Giovanni Giammarva è il nuovo presidente – Le nomine del Cda

Ast, Giovanni Giammarva è il nuovo presidente – Le nomine del Cda

SICILIA – Il Consiglio di Amministrazione dell’AST è stato completamente rinnovato su decisione del governatore della Sicilia Renato Schifani. Il nuovo presidente dell’AST è Giovanni Giammarva, ex membro del collegio sindacale dell’azienda, che ha sostituito Santo Castiglione.

Entrano a far parte del nuovo Cda anche Antonino Gattuso e Rosalba Basile, entrambi avvocati, al posto di Eusebio Dalì e Tania Pontrelli.

Per l’azienda, si prospetta una gestione diretta del sistema di trasporti siciliano da parte della Regione, con l’inserimento di privati. Questo modello sembra essere una possibile soluzione futura, ma i lavoratori dell’AST guardano ad esso con una certa preoccupazione e sfiducia.

La notizia della revoca del Cda è stata data da Santo Castiglione, che ha espresso il suo dispiacere in merito alla decisione presa.

SIT-IN DI PROTESTA A PALERMO SUL FUTURO DEI LAVORATORI DELL’AST

Nella giornata di oggi è andato in scena un sitin di protesta davanti gli uffici della Direzione Generale di Azienda Siciliana Trasporti, in via Caduti Senza Croce 28, a Palermo dalle ore 8 alle ore 16. L’iniziativa serve a sottolineare la preoccupazione dei lavoratori in merito al futuro di AST e dei suoi oltre 800 lavoratori.

La Regione Siciliana, nella qualità di socio unico, non ha ancora espresso una chiara posizione. Sono varie le criticità aziendali, come la grave crisi di liquidità; il grave e silente atteggiamento della politica Regionale che non riesce ad assumere una forte posizione nei riguardi della Partecipata, finalizzata ad una doverosa ed opportuna programmazione per il rilancio aziendale; il possibile annunciato fallimento societario; la carenza e l’inefficienza delle vetture in esercizio.

L’obiettivo del sit-in è quello di sensibilizzare ancora una volta le Istituzioni affinché facciano la propria parte al fine di evitare che questa lenta e lunga agonia che possa condurre l’AST al fallimento.

L’azienda andrebbe salvata e rilanciata attraverso una sana e intelligente programmazione, ma per far sì che ciò avvenga, la Regione, quanto prima possibile, deve intervenire se ne ha la volontà ad una ricapitalizzazione dell’azienda ed erogare tutte le somme dovute a tutt’oggi e non corrisposte“, dichiarano dalla Fast Confsal.