Inchiesta antidroga “Hybris”, arriva il sequestro di beni per oltre 150mila euro agli arrestati

Inchiesta antidroga “Hybris”, arriva il sequestro di beni per oltre 150mila euro agli arrestati

AGRIGENTO – La Squadra Mobile di Agrigento ha sequestrato beni per un valore superiore a 150.000 euro, tra cui due immobili, dieci auto, preziosi, conti correnti bancari e postali e denaro contante. Questa operazione di sequestro è stata il “secondo tempo” dell’operazione antidroga “Hybris“, che è stata coordinata dalla Dda di Palermo e che ha portato all’esecuzione di 25 misure cautelari in carcere lo scorso 21 febbraio. I decreti di sequestro preventivo finalizzati alla confisca sono stati emessi dal tribunale del Riesame di Palermo su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. Durante le perquisizioni effettuate nel quartiere Bronx, i poliziotti hanno anche trovato alcune decine di grammi di cocaina e marijuana.

 

“Gli sbirri sono passati”, vedette e telecamere per monitorare la polizia e poter spacciare

La Squadra Mobile di Agrigento, sotto la guida del vicequestore aggiunto Giovanni Minardi, aveva completato l’operazione Hybris, che aveva portato all’arresto di 25 individui. L’obiettivo dell’operazione era quello di smantellare un’organizzazione criminale che si occupava dell’importazione, del trasporto e della vendita di grandi quantità di cocaina. Il quartier generale del gruppo era situato nel Bronx di Licata, un quartiere che era stato considerato inespugnabile fino a quel momento.

Il gruppo era diretto da Michele Cavaleri e aveva allestito un sistema di sorveglianza del territorio, con telecamere installate in vari punti di accesso e vedette pronte a dare l’allarme in caso di arrivo delle forze dell’ordine. Durante le indagini, è emerso come il gruppo controllasse i movimenti delle pattuglie, addirittura contando le automobili e preparandosi per un blitz.



Gli indagati, intercettati, commentavano la presenza delle forze dell’ordine e si preoccupavano di cancellare ogni prova compromettente. Il quartiere era diventato un fortino della droga, reso quasi inaccessibile a persone non residenti a causa dei cortili e delle strettoie.

Nonostante le difficoltà incontrate, i poliziotti sono riusciti a completare l’operazione con successo grazie alla loro abilità e determinazione nel contrastare non solo i criminali ma anche il sistema di sorveglianza messo in atto dal gruppo.