Zafferana, la storia della piccola Gaia e la battaglia contro l’INPS. “Abbiamo vinto”, le parole del padre

Zafferana, la storia della piccola Gaia e la battaglia contro l’INPS. “Abbiamo vinto”, le parole del padre

ZAFFERANA ETNEA – Una vittoria che merita di essere raccontata, una storia con un lieto fine da leggere d’un fiato, raccontata ai nostri microfoni dai genitori di Gaia, una bimba di appena quattro anninata senza un rene – e a cui oggi, l’I.N.P.S., ha riconosciuto il diritto all’invalidità civile.

La battaglia dei genitori della piccola Gaia

A contattarci è stato il padre della piccola Gaia, il signor Marino, entusiasta perché dopo tanto aver lottato, la sua bambina ha visto riconoscersi il diritto all’invalidità civile. Visite costose, pile di documenti e un iter burocratico lungo e complesso.

Gaia è nata senza un rene, la prima a non riconoscere l’invalidità sarebbe stata l’Asp 3 di Acireale, così i genitori hanno deciso di rivolgersi a un legale, l’avvocato Francesco Silluzio che ha assistito i coniugi fino alla vittoria. La causa di Gaia inizia a giugno, quando l’INPS ha deciso di respingere l’indennità di accompagnamento per la patologia di cui la bambina è affetta. La svolta arriva successivamente, con la relazione del medico legale che ha analizzato la documentazione della bambina, visitandola, e dando così tanto di riconoscimento a Gaia per la sua patologia. Così l’INPS è stata condannata dal giudice del lavoro dottoressa Luisa Maria Cutrona.

Le parole del padre di Gaia

Prima di quella sentenza, racconta il padre, “mia figlia veniva riconosciuta come monorene destro congenito, ma non invalida civile perché affetta da una patologia ritenuta non invalidante“.

Adesso la piccola Gaia si reca cinque volte a settimana in un centro di riabilitazione di Acireale. “Vogliamo che questa notizia riempia le pagine di cronaca locali perché la storia di Gaia potrebbe essere quella di tanti altri bambini – spiega il padre -. Voglio dire ai genitori di questi piccoli di non arrendersi, di lottare e conquistare, come noi abbiamo fatto per nostra figlia“.

Foto di repertorio