PALERMO – Nella città di Palermo l’usura è la principale preoccupazione per le imprese del settore terziario, specialmente dopo il periodo di crisi causato dalla pandemia e dalla grave situazione economica. Si tratta del fenomeno criminale che viene percepito come in maggiore crescita (25,9%), seguito dall’abusivismo (15,8%). Nel capoluogo siciliano, peraltro, il tasso di furti risulta essere più alto rispetto alla media nazionale (21,6% contro il 19,8%). Nonostante una maggiore consapevolezza diretta di questi fenomeni criminali nella propria zona di attività (31,9% contro la media nazionale del 21,4%), il 65,9% delle imprese ritiene che i tentativi di estorsione debbano essere denunciati (rispetto al 59,4% della media nazionale).
I dati provengono da un’indagine condotta su un campione rappresentativo di 3.200 interviste in collaborazione con “Fonte Research srl”, realizzata tra il 17 febbraio e il 3 marzo 2023, e presentata durante la decima edizione della giornata nazionale di Confcommercio “Legalità, ci piace”. L’obiettivo dell’indagine era di rilevare e descrivere la diffusione di alcuni dei fenomeni criminali che maggiormente influenzano l’andamento e lo sviluppo delle imprese.
A Palermo cresce anche la fiducia nell’associazione di categoria, che il 16,4% del campione intervistato (contro il 13,3% a livello nazionale) ritiene essere un soggetto vicino a commercianti e imprenditori minacciati dalla criminalità. La presidente di Confcommercio Palermo e vicepresidente nazionale con incarico alla sicurezza e legalità, Patrizia Di Dio, si è detta lieta dei risultati, affermando che l’impegno profuso nell’essere vicini agli imprenditori minacciati dalla criminalità è stato percepito in maniera netta.
Infine, l’indagine ha rilevato che il 69% delle imprese di Palermo si ritiene “molto o abbastanza” penalizzato dall’abusivismo e dalla contraffazione (un dato superiore alla media nazionale del 65,1%, ma in linea con il dato del Sud e delle Isole pari al 68,9%).