SICILIA – Secondo le ultime notizie, la Sicilia potrebbe subire una perdita di 109 scuole a causa degli accorpamenti entro un anno. Nonostante ciò, l’Ufficio scolastico regionale ha precisato che non è stata presa ancora nessuna decisione e che non è possibile fare previsioni in mancanza dei decreti attuativi relativi alla Legge di Bilancio che prevede la norma sul dimensionamento scolastico.
I sindacati si sono espressi contro lo smantellamento e hanno chiesto di attendere i decreti attuativi. Il segretario della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza, invece, ha lanciato l’allarme sul fatto che la Sicilia, insieme alla Campania, subirà i maggiori danni in quanto la norma sul dimensionamento scolastico aumenta la soglia minima di studenti da 600 a 900 per la sopravvivenza degli istituti.
Questo comporterà l’accorpamento di tutte le scuole con meno di 900 studenti ad altre, il che si tradurrà nella scomparsa di oltre 100 istituzioni, principalmente nelle province delle aree interne dell’isola, poiché oltre 500 scuole in Sicilia hanno meno di 900 iscritti. Nonostante le preoccupazioni espresse, al momento non ci sono certezze su cosa accadrà effettivamente.
Quale sarà il futuro dell’istruzione nell’isola siciliana? Saranno resi disponibili i mezzi per consentire alle strutture scolastiche interne di sopravvivere nonostante l’aumento della soglia minima di alunni? Situazione sicuramente poco definibile in tempi brevi ma è opportuno mobilitarsi per evitare il peggio in futuro e conseguenze già tristemente note come la dispersione scolastica, sempre più difficile da arginare nonostante gli sforzi profusi da terzi e figure competenti.
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