Mafia nigeriana a Palermo, confermate quattro assoluzioni

Mafia nigeriana a Palermo, confermate quattro assoluzioni

PALERMO – La Corte di Cassazione ha confermato l’assoluzione in primo e secondo grado di Muhammed Abubakar, Ken Osayande, Festus Pedro Erhonmosele e Osahenagharu Uwagboe.

Questi Imputati erano stati accusati di associazione a delinquere aggravata dal metodo mafioso ed estorsione in quanto presunti esponenti della mafia nigeriana.

I loro avvocati, Cinzia Pecoraro, Antonio Pecoraro, Giuseppe La Barbera, Rocco Chinnici, Giovanni Rizzuti e Anastasia Righetti, hanno contestato le ricostruzioni degli inquirenti e le dichiarazioni dei pentiti.

Secondo i giudici, tutti gli imputati non fanno parte di una frangia della potente organizzazione criminale “Black Axe” o “Ascia nera“, che avrebbe insediato una propria struttura nel rione Ballarò. Per tutti i coinvolti erano state richieste pene pesantissime, fino a 30 anni di carcere.

Le richieste delle parti civili sono state rigettate.

La condanna per Kingsley Chima Isoguzo per il reato di sequestro di persona è stata confermata, ma è stata esclusa l’ipotesi di associazione a delinquere aggravata dal metodo mafioso. La Cassazione ha, invece, rinviato alla corte d’appello per un nuovo processo.

CHI SONO VERAMENTE I BLACK AXE

I “Black Axe” rappresentano un’organizzazione criminale nigeriana nota anche come “Ascia Nera”. Questa associazione ha una struttura gerarchica simile a quella della mafia italiana estendendo la propria influenza in vari paesi del mondo.

Secondo il parere delle autorità, i membri dei “Black Axe” sono coinvolti in varie attività illegali, tra cui traffico di droga, tratta di esseri umani, estorsione e riciclaggio di denaro.

L’organizzazione è stata fondata nel 1977 da un gruppo di studenti universitari nigeriani con l’obiettivo di combattere l’oppressione e il razzismo contro gli studenti africani in Italia, una barriera che continua ad alimentare luoghi comuni difficile da abbattere del tutto. Nel corso degli anni, tuttavia, i “Black Axe” sono diventati sempre più coinvolti nell’attività criminale e sono stati accusati di numerosi delitti.

In Italia, in particolare, l’organizzazione ha stabilito una forte presenza nel rione Ballarò di Palermo, dove avrebbe imposto il proprio controllo attraverso minacce e intimidazioni. Nel più recente 2017, la polizia ha fatto un colpo grosso arrestando più di 30 membri dei “Black Axe” in un’operazione congiunta con le autorità nigeriane. Tra gli arrestati figurava anche il presunto capo dell’organizzazione nella penisola del tricolore.

Tuttavia, le attività dei “Black Axe” non si limitano all’Italia. Il gruppo ha esteso la sua influenza in molti altri paesi, tra cui il Regno Unito, gli Stati Uniti, la Germania e il Canada. Nel 2020, ad esempio, la polizia britannica ha arrestato un certo numero di membri dei “Black Axe” sospettati di traffico di droga e tratta di esseri umani.

Le autorità continuano a combattere i “Black Axe” e altre organizzazioni criminali nigeriane, ma la sfida è di dimensioni sempre più vaste e di forme in progressiva modifica. La natura transnazionale di queste organizzazioni le rende estremamente difficili da smantellare e il loro coinvolgimento in attività illegali altamente lucrative le rende altamente resistenti alle azioni delle forze dell’ordine.