Mobilità sostenibile, Ance Catania: “Sì alla costruzione di una nuova Tangenziale, bocciata la terza corsia”

Mobilità sostenibile, Ance Catania: “Sì alla costruzione di una nuova Tangenziale, bocciata la terza corsia”

CATANIA – La Città Metropolitana di Catania sta attualmente lavorando al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) con l’obiettivo di migliorare i collegamenti infrastrutturali e la mobilità sostenibile nell’area metropolitana. Ance Catania, l’Associazione dei Costruttori di Catania, ha deciso di partecipare attivamente a questo processo segnalando eventuali criticità e proponendo soluzioni.

La Tangenziale di Catania è stata oggetto di studio da parte di Ance Catania sin dal 2003, e le indagini effettuate con cadenza quadriennale hanno mostrato che il traffico e i costi per le imprese e i cittadini sono aumentati negli anni.

Il PUMS prevede due alternative per la Tangenziale: la costruzione di una terza corsia con costi di circa 350 milioni di euro e 7 anni di lavori, o la costruzione di una nuova arteria autostradale con un cronoprogramma di 10 anni e costi di 600 milioni di euro.

Il presidente di Ance Catania, Rosario Fresta, sostiene che la costruzione della terza corsia ostacolerebbe il funzionamento dell’arteria e inciderebbe negativamente sulla mobilità della Sicilia orientale.

Inoltre, non essendo disponibili valide alternative, si abbasserebbe drasticamente la resilienza del territorio rispetto a eventuali eventi disastrosi. Elementi che inevitabilmente accrescerebbero il valore reale dei costi economici e sociali.

Al contrario, la costruzione di una Nuova Tangenziale migliorerebbe la rete stradale, ridurrebbe il congestionamento del traffico e i tempi di spostamento, alleggerirebbe il peso economico sulle tasche di imprese e cittadini, e potrebbe essere ancora più in linea con gli obiettivi di Agenda 2030 se prolungata verso gli svincoli di Acireale e Giarre.



Secondo Ance Catania, la Nuova Tangenziale rappresenta anche un’occasione per il riordino del territorio pedemontano etneo, come dimostrato dall’esempio di Madrid, dove l’interramento della Tangenziale M-30 ha portato alla creazione di un grande parco urbano.

Pertanto, è fondamentale un monitoraggio periodico delle opere e una pianificazione coordinata per raggiungere gli obiettivi a lungo termine.

Un Piano di Monitoraggio da attuare prevedendo un fondamentale tavolo partecipativo continuo con tutti gli stakeholders coinvolti.

Conclude infine il presidente Fresta con un richiamo alla politica regionale sulle enormi potenzialità dell’area orientale siciliana e dell’Area Metropolitana di Catania. E a chi verrà ad amministrare la Città di Catania, l’invito ad avere una visione non solo di perimetro urbano, ma di potenzialità complessive e del ruolo catalizzatore che la Città riveste.

In sintesi, Ance Catania ritiene che la costruzione di una Nuova Tangenziale sia la soluzione più vantaggiosa per migliorare la mobilità e la qualità della vita nella Città Metropolitana di Catania.