SIRACUSA – La Guardia Costiera di Siracusa ha effettuato un sequestro di prodotto ittico privo di tracciabilità e scaduto.
Un gruppo ispettivo ha condotto controlli nei centri della grande distribuzione nella provincia di Siracusa. Durante i controlli, è stato scoperto che in un esercizio commerciale all’ingrosso era presente prodotto ittico, per un totale di 40 chili, senza documentazione di tracciabilità e scaduto.
Il proprietario dell’attività commerciale è stato sanzionato amministrativamente per un importo di 3.500 euro e il prodotto scaduto e quello privo di tracciabilità sono stati distrutti.
Il Servizio Veterinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Siracusa ha confermato che il prodotto ittico ispezionato non era idoneo al consumo umano.
La Guardia Costiera continuerà a controllare gli illeciti in materia di pesca e commercializzazione illegale di prodotti ittici sia in mare che a terra per garantire il rispetto delle leggi e proteggere la salute dei consumatori e dell’ambiente marino.
La Capitaneria di porto di Siracusa ricorda che le sanzioni per la violazione delle norme sulla tracciabilità del prodotto ittico partono da 1.500 euro e quelle per la violazione di quelle sulla conservazione da 2mila euro.
Sequestro anche a Palermo
La Capitaneria di porto e l’Asp hanno effettuato un sequestro di oltre 300 chili di vongole, cozze e crostacei in un vivaio a Palermo.
Durante i controlli sono state scoperte irregolarità nella documentazione che certificava la tracciabilità del prodotto; 160 chili di mitili e 175 chili di gambero rosso congelato sono stati confiscati e una multa di 1.500 euro è stata inflitta.
Il prodotto sequestrato è stato dichiarato inadatto al consumo umano dai veterinari dell’Asp e pertanto è stato distrutto da una ditta specializzata.
Ulteriori controlli sono stati condotti sui venditori ambulanti, con la confisca di 145 chili di pesce dichiarato idoneo al consumo e consegnato ad un banco alimentare.
Riposto, sequestrati circa 285 chili di pesce
Un altro maxi sequestro, in ordine temporale, è stato operato lo scorso 26 gennaio nel Catanese.
Durante un’operazione notturna finalizzata a contrastare la pesca illecita e la vendita di prodotti privi di tracciabilità, i militari del Ufficio Circondariale Marittimo di Riposto hanno trovato 37 esemplari di tonno rosso di dimensioni inferiori a quelle stabilite dalla legge, pesanti circa 120 kg, a bordo di un furgone isotermico nei punti di sbarco del Porto Commerciale di Riposto.
Queste dimensioni minime sono state stabilite per garantire la riproduzione della specie prima della stagione di pesca.
Durante il controllo è stato scoperto che una grande quantità di prodotto ittico era priva di documentazione che ne attestasse l’origine. Il trasportatore non è stato in grado di fornire la documentazione commerciale obbligatoria per la tracciabilità del prodotto ittico fresco, pesante circa 165 kg, per cui è stata elevata una sanzione amministrativa di 14.833,33 euro.
Altro prodotto ittico, complessivamente 285 kg, è stato sequestrato e, dopo aver ricevuto l’idoneità al consumo da parte dei medici veterinari dell’ASP di Giarre, è stato donato a enti caritatevoli locali.
La tracciabilità
La tracciabilità nella pesca è un aspetto fondamentale per garantire la qualità e la sicurezza degli alimenti di origine marina. Si tratta di un processo che permette di monitorare e documentare il percorso del prodotto ittico, dalla cattura alla vendita al dettaglio. La tracciabilità ha come obiettivo principale quello di proteggere il consumatore finale, fornendogli informazioni complete sulla provenienza e la sicurezza del prodotto che sta acquistando.
In questo contesto, le autorità marittime e i medici veterinari sono impegnati a garantire il rispetto delle leggi in materia di pesca e commercializzazione di prodotti ittici. In caso di irregolarità nella documentazione o di prodotto che non rispetta i requisiti di sicurezza alimentare, possono sequestrare il prodotto e multare il responsabile.
La tracciabilità nella pesca è importante anche per preservare l’equilibrio dell’ecosistema marino. La regolamentazione delle taglie minime e la restrizione della pesca di specie a rischio sono misure adottate per garantire la conservazione delle specie ittiche e l’integrità dell’ecosistema marino.
In sintesi, la tracciabilità nella pesca è un fattore chiave per tutelare il consumatore finale, promuovere la sicurezza alimentare e preservare l’ecosistema marino. La cooperazione tra le autorità marittime, i medici veterinari e i commercianti ittici è essenziale per garantire che gli standard di sicurezza e qualità siano rispettati in ogni fase della filiera della pesca.