PALERMO – Il Palermo vola! Brunori è stato l’assoluto protagonista della vittoria con cui il Palermo ha sconfitto l’Ascoli in terra marchigiana.
Ma prima di celebrare la conquista di tre punti importantissimi ed il numero 9 in maglia rosa, è giusto celebrare un altro 9 che da più di quarant’anni è idolo della tifoseria rosanero ed è nella leggenda del calcio italiano per quel numero che tante volte ha eseguito alla Favorita davanti a tanti occhi stralunati ed estasiati, la “bicicletta”. È morto a causa di un malore improvviso ieri pomeriggio a 69 anni Vito Chimenti.
Era il 1977, il Palermo era in Serie B e Vito Chimenti era il suo centravanti. Erano altri tempi ed era un altro calcio, dove contavano meno la velocità e l’agonismo sfrenato di oggi e di più la tecnica ed il numero ad effetto. Quel centravanti, arrivato dal Matera e fortemente voluto dall’allora allenatore del Palermo Veneranda, esordì alla Favorita nell’agosto appunto del 1977 in una partita di Coppa Italia contro il Napoli e immediatamente fu amore vero con i tifosi rosanero.
Il merito fu di quella “bicicletta”, che in quell’occasione esibì per la prima volta, con la quale riusciva a superare il difensore avversario superando prima esso stesso il pallone, che poi, con un gioco miracoloso con i polpacci e i taccchi, riusciva a riportare avanti oltre il difensore che rimaneva di stucco, come il pubblico che da quella prima volta lo osannò e lo elesse a idolo.
Il dolore per la morte di Vito Chimenti ha attenuato la gioia per la vittoria conquistata ad Ascoli, che ha avuto come primo protagonista Brunori, ma che tutta la squadra ha fortemente voluto con una prestazione tatticamente intelligente e con una voglia di vincere superiore.
È forse questa l’arma in più del Palermo di Corini: la capacità di saper soffrire e di mantenere i nervi saldi in tutte le fasi della partita.
Con Pigliacelli sempre attento, che dà sicurezza a tutto il reparto difensivo con Marconi e Nedelcearu baluardi difficili da superare, con Damiani ritornato ad essere il meticoloso geometra del centrocampo dello scorso anno con il supporto scrupoloso di Saric e di Segre, con Valente e Di Mariano elementi preziosi sulle fasce, Brunori ancora una volta è stato determinante nel concretizzare il lavoro dell’intera squadra.
Le reti del successo del Palermo sono entrambe dell’avanti nato in Brasile, la prima al 15° del primo tempo con un sinistro angolatissimo scagliato appena dentro l’area su lancio di Damiani, la seconda al 37° della ripresa, dopo il momentaneo pareggio dell’Ascoli al 19°, con un destro a giro che si è insaccato anche questo alla sinistra di Leali.
E c’è da dire che Brunori ha pure fallito un rigore, concesso dall’arbitro al 26° sempre della ripresa per un fallo ancora sull’attaccante rosa, che dal dischetto ha calciato addosso al portiere avversario che ha parato senza difficoltà.
Questa vittoria potrebbe cambiare gli obiettivi stagionali del Palermo, partito con la finalità di mantenere la categoria, e che ora si trova agganciato alla zona play off, con una squadra in salute, consapevole del proprio valore e con un centravanti al comando, in coabitazione con Cheddira, della classifica dei cannonieri con 13 reti.
Ed è anche giusto dare i meriti a Corini, che ha saputo, dopo tante difficoltà, finalmente dare equilibrio e gioco alla sua squadra.