CATANIA – “Didattica all’aperto è sia la micro-esperienza quotidiana sia l’evento eccezionale. Cos’hanno in comune le due categorie? Trarre il massimo dallo spazio, qualsiasi spazio, al di fuori delle mura scolastiche, in un approccio che coinvolga ‘le mani, il cuore e la testa‘”. (Higgins e Nicol).
Nel 2020, quando tutto sembrava remare contro la scuola in presenza, l’Istituto “E. De Amicis” di Tremestieri Etneo (CT) ha aderito alla Rete Nazionale Scuole all’aperto, iniziando un percorso formativo, sperimentale e di ripensamento degli spazi esterni della scuola (grazie ai fondi FESR Edu-Green).
In alcune classi di scuola primaria le ore di lezione all’aperto sono giornaliere e il metodo si sta diffondendo anche alla secondaria: “Per svolgere l’outdoor non è necessario avere grandi spazi esterni – spiega la referente Angela Marchese – un giardino basta per l’orto didattico, per le attività di osservazione e semina, per i laboratori linguistici e logico-matematici a tema e per l’attività motoria all’aria aperta. Un cortile piastrellato diventa una grande lavagna all’aperto dove consolidare ‘insieme’ gli argomenti trattati, in modo creativo e collaborativo“.
Questa metodologia attiva ha mostrato di migliorare l’interesse, la motivazione e la dimensione emotiva, relazionale e sociale degli alunni che mostrano maggior consapevolezza delle conoscenze ottenute, migliore capacità di osservazione e un approccio attivo ai problemi. La conversazione guidata collettiva finale ha mostrato negli alunni un aumento delle capacità riflessive e maggior attenzione verso se stessi, gli altri e l’ambiente.
Sono diverse le reazioni positive dei genitori: “Sono contenta della scuola in natura, inizialmente ero molto spaventata del fatto che mia figlia, essendo una bimba molto vivace, potesse seguire tranquillamente le lezioni ma credo che questo metodo l’abbia aiutata molto“, dice una mamma.
E un’altra: “Per Giulia esperienza super positiva. Sta imparando concetti che solo sui libri non sarebbero recepiti allo stesso modo (banalmente come nasce una pianta). Inoltre altri concetti, spiegati in aula, poi vengono compresi meglio con le attività in natura“.
Ci spiega la Dirigente Scolastica Tiziana Palmieri: “L’outdoor education migliora da subito la vita scolastica degli alunni. La giornata si svolge all’insegna del piacere di apprendere, della curiosità e della scoperta. Gli alunni ‘amano’ i laboratori all’aperto: la lettura in libertà, magari sdraiati su grandi teli sotto gli alberi è un momento per loro molto rilassante, osservare ed ascoltare la natura dal vivo, nei nostri spazi all’aperto, stimola la creatività e l’espressione, scoprire che tutto in natura è geometria ha reso l’area logico-matematica analogica e molto vicina al loro vissuto.
Amano l’ambiente esterno, lo rispettano e curano il verde, osservano i ritmi della crescita delle piante e non si annoiano mai. Socializzano in movimento e sono più rispettosi e attenti alle regole dello stare insieme perché la vita all’aperto è molto più ricca di stimoli e situazioni da vivere che fanno crescere meglio. Il ritorno in classe per ultimare i laboratori fatti all’esterno è sempre un momento magico dove gli alunni confrontano ciò che hanno appreso con grande emozione. La natura porge spontaneamente innumerevoli spunti e mette in moto una scuola creativa e sempre nuova”.
L’Istituto sta attrezzando gli spazi esterni, rendendoli spazi di apprendimento: con vasche-orto, sabbiere, pannelli multisensoriali, attrezzi ginnici, zone differenziate, sedili e tavoli. “Si tratta di uno degli aspetti più innovativi per noi – ha concluso la Dirigente – anche se in realtà è un ritorno all’antico e alla valorizzazione dell’esperienza diretta della natura“.