CATANIA – Mai così gremita la sala consiliare del Comune etneo nell’ultimo anno di amministrazione.
L’occasione è di quelle importanti: la presentazione del progetto per il Corso dei Martiri per porre rimedio all’ingente sventramento che da metà degli anni cinquanta ha segnato il volto di Catania.
Il sindaco Enzo Bianco ha deciso di presentare al civico consesso – e quindi alla città – il progetto di riqualificazione dell’area con i componenti dello studio Cucinella che lo hanno materialmente redatto.
Si tratta di un piano molto ambizioso che rappresenterà uno dei cantieri più vasti di tutto il meridione, anche se non vi sono dei tempi prestabiliti visto che in via preliminare si dovranno eseguire da parte delle ditte private le opere di urbanizzazione e, in un secondo momento, si procederà alla realizzazione del progetto vero e proprio.
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“Oggi abbiamo l’assunzione chiara di scelte urbanistiche – ha detto il sindaco – e devo dare atto all’amministrazione Stancanelli di aver attuato alcune scelte da noi condivise come il mantenimento della scuola Pascoli e una significativa riduzione della cubatura”.
Dopo un excursus storico della vicenda il primo cittadino ha passato in rassegna alcuni punti qualificanti del masterplan: la realizzazione di un grande parco urbano in piazza della Repubblica di 2 ettari e un parcheggio sotterraneo nella stessa area di 350 posti che avrà accanto un’area mercatale di 6mila metri quadri. Inoltre vi sarà un museo, un teatro e un albergo (tutti privati) e residenze per circa 400 abitanti.
L’architetto Cucinella ha illustrato – con l’ausilio di alcune slide – il progetto parlando di un “momento importante per la città che ha avuto una ferita intollerabile”.
Ispirato da Papa Francesco e dalla ricerca ecologica Cucinella ha parlato di una “grande spina verde” che attraverserà San Berillo sul modello della Rambla di Barcellona e ha sottolineato la volontà di usare “materiali locali e vulcanici” e ha spiegato che non ci saranno recinzioni o barriere per delimitare i vari spazi.
Diversi gli interventi dei consiglieri comunali sul progetto. I consiglieri Sebastiano Arcidiacono e Carmelo Nicotra (Sicilia Democratica) hanno evidenziato la necessità di garantire “trasparenza e legalità delle procedure”.
Arcidiacono nel suo intervento ha preannunziato un ordine del giorno per “impegnare l’Amministrazione Comunale a farsi promotrice fin da subito a prescrivere forme di ampia evidenza pubblica per la selezione delle imprese che dovranno eseguire i lavori sia nella parte pubblica che in quella privata, prevedendo altresì che le assunzioni del personale avvengano con priorità ai disoccupati del settore dell’edilizia secondo le procedure trasparenti previste dagli uffici provinciali del lavoro o di bando pubblico, escludendo comunque ogni forma di assunzione diretta”.
Invece il consigliere Niccolò Notarbartolo ha paventato alcune “paure” che in questo giorno – apparentemente di festa – lo hanno pervaso.
“Già qualche anno fa – ha spiegato il consigliere – abbiamo visto una presentazione simile: oggi sembra che ci sia qualcosa di diverso. Le paure riguardano questo progetto ambizioso: si teme che queste ambizioni non si traducano in fatti concreti. Chiedo una road map dei lavori per poter vigilare sulla loro esecuzione”.
Inoltre Notarbartolo – basandosi sul modello Pua – ha chiesto un protocollo di legalità. Manlio Messina – capogruppo di Area Popolare – non ha definito, come nell’accezione comune, Corso dei Martiri una ferita ma “un’ustione di terzo grafo in un corpo carbonizzato”.
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Il consigliere ha sottolineato la mancanza di un piano regolatore dagli anni ’50 e il degrado delle periferie e di molte zone cittadine. “Da quando ero consigliere di quartiere – ha concluso Messina – ho visto presentare questo progetto 7 o 8 volte ma alla fine nessuno l’ha realizzato. Adesso facciamo in modo che si possa lavorare e che le operazioni siano quanto più trasparenti possibili”.