ITALIA – Vi sarà capitato di sentire spesso la frase: “Dopo Natale viene Santo Stefano“. Ma esattamente questa festa cristiana a cosa allude, dove nasce e perché viene celebrata?
Per molti è la giornata degli avanzi, dove si consuma ciò che è rimasto da pranzi e cenoni natalizi. Un momento da trascorrere in famiglia per rilassarsi dopo i giorni più intensi delle feste o per organizzare una gita per perdere le calorie accumulate durante i giorni precedenti.
LA STORIA LEGATA A STEFANO
Stefano fu il primo dei sette diaconi scelti a Gerusalemme dalla comunità cristiana affinché aiutassero gli apostoli nel mistero della fede. Fu dunque coevo di Gesù e visse negli anni in cui il suo messaggio iniziò a diffondersi. Fu anche il protomartire, ovvero il primo cristiano ad aver dato la vita per testimoniare la propria fede in Cristo e per la diffusione del Vangelo (anche se la morte avvenne dopo il martirio di Giovanni Battista).
Il suo martirio è descritto negli Gesù Atti degli Apostoli: venne lapidato alla presenza di Paolo di Tarso che in seguito si convertì lungo la via di Damasco.
È possibile fissare con una certa sicurezza la data della sua morte per la modalità con cui avvenne: il fatto che non sia stato ucciso mediante crocifissione (ovvero con il metodo usato dagli occupanti romani), bensì tramite lapidazione, tipica esecuzione giudaica, significa che la morte di Stefano è avvenuta nel 36 d.C., durante il periodo di vuoto amministrativo seguito alla deposizione di Ponzio Pilato.
PERCHÈ IL 26 DICEMBRE È GIORNO FESTIVO IN ITALIA
È stato lo Stato italiano, nel 1947, a decidere di rendere festivo il giorno dopo Natale, mentre prima era un giorno normale lavorativo.
Il giorno festivo non è causato dalla ricorrenza del Santo, pur esponente importante dei Santi della Chiesa, ma esiste allo scopo di allungare le feste di Natale, come il lunedì dell’Angelo, vale a dire la Pasquetta, stabilita per lo stesso motivo.