CATANIA – La giornata del prematuro, alla TIN del P.O. Nesima di Catania, è stata celebrata nell’aula del Dipartimento Materno Infantile. La giornata, dedicata alla potente terapia dei genitori, ha avuto come tema conduttore l’abbraccio: l’abbraccio delle parole, l’abbraccio della musica, l’abbraccio dei volontari ABC.
Sono stati presenti i genitori dei bambini ricoverati e dei bimbi dimessi, dei bambini ex prematuri; il personale sanitario della TIN, il Direttore dell’Hospice pediatrico, il personale della Ginecologia-ostetricia.
Hanno aperto la giornata il Direttore della TIN, dott.ssa Gabriella Tina; il Direttore Medico del P.O. Nesima, dott.ssa Rita Manciagli; il Direttore Generale dott. Fabrizio De Nicola; il Direttore Sanitario, dott. Giuseppe Giammanco.
L’abbraccio delle parole è stato affidato ai volontari dell’Associazione “Mani di mamma” che, attraverso la lettura di due poesie hanno condotto i presenti sull’importanza delle parole, della lettura; l’abbraccio della musica è stato affidato al tenore Salvatore Grasso e al pianista Antonio Benedetto che, attraverso alcuni pezzi classici, ha evocato emozioni in tutti i presenti; l’abbraccio attraverso l’arte è stato affidato alle opere delle artiste G. Caselli, E. Catania, R. Buccheri, M. Indelicato; l’abbraccio attraverso le carezze è stato affidato ai volontari dell’Associazione ABC (Associazione Bambini in Crescita) che operano da anni all’interno della TIN con il “progetto coccole”, il sostegno alla banca del latte e ai genitori dei bimbi ricoverati.
L’ABC nasce nel 2006, all’ospedale Santo Bambino di Catania, ad opera di un gruppo di genitori accomunati da storie di figli prematuri. L’Associazione si dota di un Comitato Scientifico per sostenere meglio i genitori e le Neonatologie; del comitato scientifico, presente alla giornata celebrata alla TIN del P.O. Nesima, la dott.ssa Maria Rita Rinaldi, neonatologa cofondatrice di ABC, che sostiene fortemente la relazione genitori bimbo… “QUALE POTENTE TERAPIA” che per l’occasione ha scritto una lettera che pubblichiamo integralmente:
“Giornata Internazionale del Prematuro 2022.
Dopo 33 anni di incessante lavoro in ospedale, 30 dei quali passati in UTIN mi sembra doveroso partecipare con il mio pensiero a questa operosa giornata. Essere Neonatologo è diverso dal fare il Neonatologo. Non è assolutamente un mestiere ma un innamoramento alimentato sempre da ogni nuova vita che ti si presenta davanti e ti chiede di essere aiutata, capita e seguita. Si perché il neonato comunica con un linguaggio tutto suo fatto di segnali di benessere, di stress ed il neonato Prematuro, ancora più vulnerabile, ha bisogno di essere capito ancor di più. La scienza e la tecnologia hanno fatto passi da gigante anche in questo campo e ci hanno aiutato a trattare in maniera sempre più adeguata età gestazionali sempre più basse ma quello che la nostra testa, i nostri occhi, le nostre orecchie, le nostre mani possono fare per loro è molto di più e se poi aggiungiamo anche il cuore abbiamo fatto centro comunque vada a finire perché siamo entrati in un rapporto umano che ci cambierà la vita per sempre, in meglio, aggiungo, se ci si lascia provocare dalla pesante domanda sulla sofferenza di un bambino. Un rapporto umano che coinvolge non solo il bimbo ma tutta la sua famiglia. La responsabilità è enorme e comprende una attenzione per ‘altro’ indescrivibile. E per altro non si intende solo il bambino ‘altro’ è anche il collega, l’infermiere, tutto il personale della Tin e soprattutto i genitori con cui è fondamentale intraprendere un’alleanza terapeutica. Ognuno è parte integrante di un meccanismo delicatissimo dove tutti devono fare la loro parte ed essere messi nella condizione di poterla fare se si vuole raggiungere lo scopo: riconsegnare alla famiglia il proprio bambino e continuare ad accompagnarlo in un percorso di salute lungo ed entusiasmante dove entreranno tante altre figure professionali. In tutto ciò, avere anche una associazione di genitori che sostiene, sollecita e propone aiuta ad andare avanti con più forza e più coraggio. Io ho avuto la fortuna di avere vissuto tutto questo e per questo ne è valsa la pena non solo per aver fatto il medico, ma anche per aver speso il mio tempo per cercare di migliorare il periodo di degenza dei piccoli, per cercare di formare gli altri su tutto quello appreso fuori in altri centri. In poche parole ho intrapreso un’avventura che non finisce mai. Ultima impresa è la certificazione internazionale per l’osservazione comportamentale del neonato da 0 a 3 mesi, altra importante esperienza da mettere al servizio dei bambini. Concludo dicendo: Auguri a tutti voi cari piccoli prematuri.
Maria Rita Rinaldi Neonatologa per amore”.