PALERMO – È stata interrotta una fiorente attività di lucro connessa allo sfruttamento e al favoreggiamento della prostituzione dalla Polizia di Stato a Palermo. È stato scovato e sequestrato un immobile, nel centro cittadino, dove si praticavano prestazioni sessuali a pagamento.
A condurre questa importante operazione di polizia giudiziaria sono stati gli agenti del Commissariato di P.S. “Libertà”, che hanno sviluppato una complessa attività info–investigativa e sono giunti a un immobile nel quartiere Libertà, privo di qualsivoglia riferimento commerciale, ritenuto scenario di massaggi con prestazioni sessuali.
Il magazzino è stato sequestrato e due persone sono state denunciate all’autorità giudiziaria, per il reato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Sarebbero due cittadini cinesi, un uomo ed una donna, rispettivamente, di 54 e 35 anni.
Le indagini sono iniziate a causa dal frenetico andirivieni di persone registrati in entrata e in uscita dal locale. Il sospetto che l’anonima saracinesca di un magazzino cittadino potesse celare un’attività dedita al malaffare ha trovato le prime conferme a
seguito della predisposizione di alcuni servizi di appostamento e osservazione. Infatti, gli agenti hanno appreso dai clienti fermati all’uscita dell’immobile che all’interno era attivo l’esercizio di “Centro Massaggi“.
I successivi approfondimenti hanno consentito di ricostruire le dinamiche all’interno del “Centro Massaggi”. I clienti potevano fissare un appuntamento contattando i numeri presenti su alcuni siti di annunci/incontri online e il massaggio, preventivamente concordato per durata e prezzo, aveva nell’ “happy ending” la sua conclusione.
Al momento del controllo i poliziotti hanno constatato la presenza, all’interno di una saletta, di una cittadina cinese che stava effettuando un massaggio a un cliente, il quale dichiarava di aver concordato un’ora di massaggio, pagando anticipatamente la somma di 100 euro; mentre all’ingresso c’era un’altra cittadina cinese con funzioni di cassiera.
La donna di 35 anni – con funzioni di cassiera- e il titolare del “Centro” abusivo, un cittadino cinese di 54 anni al momento dei controlli non presente, sono stati indagati in stato di libertà poiché ritenuti presunti responsabili del reato di sfruttamento, favoreggiamento e induzione alla prostituzione.
Dal punto di vista amministrativo, i poliziotti coadiuvati da personale dell’Asp, hanno riscontrato carenze igienico sanitarie e amministrative tali da determinare il sequestro del locale. Le indagini sono in corso per delineare ulteriori e eventuali profili di responsabilità.
Gli indagati sono indiziati in merito al reato contestato e che la loro posizione sarà definitiva solo dopo l’emissione di una, eventuale, sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.
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