PALERMO – Seconda partita consecutiva al Barbera e secondo pareggio per il Palermo, questa volta per zero a zero.
Ma le differenze ci sono e creano allarme. Contro il Pisa, squadra rinata con la cura D’Angelo, che ieri ha vinto per 4 a 2 in casa contro il Modena, prossimo avversario dei rosanero, si era visto un po’ di gioco. Il Palermo aveva segnato tre reti e, pur facendosi rimontare dopo essere stato in vantaggio per 3 a 1, finalmente aveva dato l’immagine di una squadra con un po’ di anima in corpo, sempre con i limiti di una manovra improvvisata e di una difesa da registrare.
Ieri pomeriggio non si è visto niente di positivo. Contro il Cittadella, decimato dagli infortuni, sceso in Sicilia con il solo obiettivo di portare a casa un punticino in attesa di tempi migliori, che per tutta la partita, fin dall’inizio, ha cercato di allungare i tempi di ripresa del gioco a volte in maniera indisponente, il Palermo è ritornato all’antico: ritmo lento, manovra asfittica e prevedibile, troppi errori anche nei passaggi più facili e nessuna occasione da gol, se si esclude l’incrocio dei pali colpito al 75° su punizione da Valente, entrato al 15° della ripresa al posto di Elia infortunato.
In tutto ciò Corini ha tentato di cambiare l’andazzo della partita, passando dal modulo di partenza, il consueto 4-3-3, al 3-5-2, con l’inserimento di Devetak al posto di Marconi e gli spostamenti di Mateju al centro della difesa e di Di Mariano a fianco di Brunori, per poi ritornare al 4-2-3-1 di inizio campionato con Vido e Floriano in campo al posto di Segre e di Gomes.
Solo negli ultimi quindici minuti della partita il Palermo ha un po’ accelerato il ritmo, è apparso più aggressivo e ha tenuto sotto pressione il Cittadella. Ma il punteggio non è cambiato ed i rosa ora sono al penultimo posto in classifica con 9 punti in compagnia di Benevento, Venezia e Como, con due punti di vantaggio sul Perugia ultimo.
Alla fine, dopo aver incitato i rosanero per tutta la partita, il pubblico ha dato voce alla contestazione fischiando giocatori ed allenatore schierati a centrocampo.
Le dichiarazioni a caldo di Corini lasciano adito a tante perplessità.
“Ho visto una squadra mentalmente solida”, “Meritavamo di vincere”, “La voglia di proporre c’è sempre stata”, “Il Cittadella ha certi principi ed è bravissimo ad aggredire alto”, queste alcune delle frasi del “Genio“.
La partita e le dichiarazioni del mister fanno capire che, se non si trova immediatamente e prima che sia troppo tardi un rimedio a questa situazione di assoluta emergenza, il ritorno in Serie C sarà inevitabile.