ITALIA – “Oggi all’inizio di un nuovo governo preghiamo per l’unita e la pace dell’Italia”. Queste le parole di Papa Francesco all’Angelus.
È probabile che Papa Francesco abbia seguito in tv la cerimonia del passaggio della campanella a Palazzo Chigi tra Mario Draghi e Giorgia Meloni, dove i due sono stati a colloquio per oltre un’ora, poi è avvenuta la cerimonia della campanella che segna ritualmente il passaggio ufficiale delle consegne, infine la foto di rito insieme tra il nuovo premier e Draghi che ha quindi lasciato Palazzo Chigi.
“Si comincia, con molta emozione ma anche con la consapevolezza delle difficili sfide che ci attendono. Ora tocca a noi: siamo pronti“. Questo, invece, il post di Giorgia Meloni sui social.
La neo presidente del Consiglio dopo la prima riunione del CdM è rimasta a Palazzo Chigi a lavorare nel suo studio.
“Illustrissimo signor presidente, a nome mio e della Conferenza episcopale italiana, le esprimo le più sincere congratulazioni per l’incarico che è chiamata a ricoprire. Con lei si apre anche una pagina storica per il nostro Paese: il nuovo Governo è il primo guidato da una donna nel ruolo di presidente del Consiglio”. Lo scrive il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei in un messaggio di auguri.
“Prima della tornata elettorale – prosegue – il Consiglio episcopale permanente aveva ricordato agli eletti di svolgere sempre il loro mandato al servizio di tutti e nella visione dell’enciclica Fratelli tutti e dell’amore politico che essa indica. Le sfide sono grandi. Il Consiglio ne aveva indicate alcune, che riteneva principali: le povertà, l’inverno demografico, la protezione degli anziani, i divari tra i territori, la transizione ecologica e la crisi energetica, il lavoro, soprattutto per i giovani, l’accoglienza e l’integrazione dei migranti, lo snellimento delle procedure burocratiche, le riforme dell’organizzazione democratica dello Stato e della legge elettorale. Su tutte queste incombe la tragedia della guerra in corso che richiede l’impegno di tutti, in piena sintonia con l’Europa, nella ricerca ineludibile e urgente di una via giusta che possa finalmente condurre alla pace”.
“Nell’augurare buon lavoro a lei e a tutti i membri del suo Governo – conclude il cardinale Zuppi – la Chiesa che è in Italia, nel rispetto e nella distinzione degli ordini e dei ruoli, assicura che non farà mancare un’interlocuzione costruttiva ispirata unicamente dalla volontà di contribuire al perseguimento del bene comune del Paese e alla tutela dei diritti inviolabili della persona e della comunità”.