Emergenza conti: si riducono le entrate e aumentano le uscite. “Nel 2014 per sanità spesi quasi 10 miliardi”

Emergenza conti: si riducono le entrate e aumentano le uscite. “Nel 2014 per sanità spesi quasi 10 miliardi”

PALERMO – Nel 2014 la Sicilia ha speso per la Sanità 9,168 miliardi di euro, pari al 46 per cento del totale della spesa regionale, pari a 19 miliardi e 909 milioni di euro.

Il dato è stato reso noto oggi nel corso del giudizio di parificazione del rendiconto della Regione siciliana della Corte dei conti.

“Per funzioni obiettivo, la spesa sanitaria è stata pari a 11 milairdi e 817 milioni di euro – spiegano i magistrati contabili – invece nel 2013 ammontava a 11 miliardi e 71 milioni di euro”.

Una parte rilevante di questa spesa riguarda il personale. Al 31 dicembre 2014 il personale sanitario si attestava a 48.530 persone di cui 43.975 a tempo indeterminato e 4 4.555 a tempo determinato. Nel 2014 la spesa per il personale regionale in Sicilia, tra stipendi, trattamento accessorio personale, fondo unico amministrazione e contributi sociali effettivi a carico del datore di lavoro, a carico della Regione siciliana, ammontava a 938 milioni e 529 mila euro, con una riduzione di circa 17 milioni rispetto al 2013.

Sono 14.950 i dipendenti a tempo indeterminato della Regione e 1.737 a tempo determinato, ai quali vanno aggiunti gli “esterni” pari a 639 persone, con una diminuzione di 28 persone rispetto all’anno precedente. Il totale dei pensionati regionale al 31 dicembre 2014 è di 16.072 persone.

“La legislatura siciliana è oramai alla frutta e i lavoratori, senza stipendio e certezze sul futuro da mesi, non possono aspettare i tempi lunghi e confusi di questa crisi politica. Oggi la Corte dei Conti emetterà anche il giudizio di parifica sul bilancio 2014 ed è chiaro che, qualunque sia il risultato, per la Sicilia è già emergenza”. Lo dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia commentando il possibile stop ai 300 milioni necessari per pagare forestali, precari, pip e i finanziamenti ordinari ai comuni.

“Questo sindacato è già pronto a scendere in piazza per difendere i diritti dei lavoratori – aggiunge – Da mesi la politica parla solo di se stessa e dei suoi problemi. Adesso chiediamo di aprire un confronto vero con le organizzazioni sindacali per affrontare le preoccupazioni di cittadini e precari ma soprattutto le emergenze di settore fondamentali come quello dei trasporti, delle province e della sanità”. Si riducono le entrate accertate in conto capitale mentre aumentano le spese.

Tra i dati rilevati dai magistrati contabili spiccano soprattutto una “diminuzione delle entrate correnti accertate, pari al 4,15 per cento, passate da 16.170 mln euro a 15.497 mln euro”. E ancora: “si è registrato un lieve aumento delle spese correnti impegnate che erano 16.477 milioni di euro nel 2014”.

Inoltre, viene fuori un “dato negativo di indebitamento netto di -2.862.518 euro mentre nel 2013 era, un dato positivo, di accreditamento netto di 1.223.587 euro”