PALERMO – L’amministrazione comunale di Palermo intende procedere rapidamente verso la transizione energetica attraverso la costituzione delle Comunità Energetiche per sperimentare ruoli innovativi in ambito sociale, etico e civico, coinvolgendo cittadini, associazioni e realtà imprenditoriali per condividere un insieme di principi, regole e procedure che riguardano la gestione e la governance della comunità stessa.
Per consentire la transizione energetica infatti, non basta produrre energia rinnovabile, bisogna anche assicurare che:
- l’energia rinnovabile prodotta in certi orari sia anche effettivamente consumata evitando la dispersione in rete;
- vi siano dei sistemi di accumulo adeguati;
- le infrastrutture di rete siano in grado di gestire l’energia immessa;
- i nuovi impianti costituiscano un’occasione di sviluppo economico e occupazionale per i territori e i cittadini/utenti interessati.
In sintesi, serve che una comunità di cittadini produttori/consumatori di un medesimo territorio si associno per efficientare il sistema di produzione green derivante da fonti di energia rinnovabili.
Per questo motivo l’assessore con delega alla transizione energetica ha proposto al sindaco Roberto Lagalla la partecipazione al bando della Regione Siciliana per “promuovere la sostenibilità energetico-ambientale nei Comuni siciliani attraverso la costituzione di Comunità di Energie Rinnovabili e Solidali” per un importo di 63mila e 398 euro da utilizzare per il progetto di fattibilità tecnico-economica, per le attività amministrative e legali funzionali alla costituzione del Soggetto Giuridico e per l’attività richiesta al GSE di ammissione al servizio di valorizzazione e incentivazione dell’energia elettrica condivisa dalla Comunità.
La Comunità Energetica mette in “comune” le utenze elettriche dei partecipanti al fine di poter massimizzare i consumi dell’energia prodotta all’interno della comunità e ciò consente, oltre all’assegnazione degli incentivi, di diminuire anche i costi di trasporto e gli oneri di sistema della rete.
Altro principio fondamentale per la creazione della Comunità è quella di rappresentare una concreta pratica di mitigazione della “povertà energetica” del territorio. Per questo motivo si è scelto di realizzare le prime 12 Comunità Energetiche, una in ciascuna Circoscrizione e due nelle Circoscrizioni più grandi e periferiche, dove la produzione di energia da fonti rinnovabili può costituire un impulso alla loro rigenerazione.
Si tratta di comunità-pilota a cui andranno aggiunte tutte quelle che saranno proposte da altri soggetti pubblici o privati.
Si partirà dalla disponibilità di edifici e aree del patrimonio comunale che, attraverso l’energia rinnovabile, possano essere riqualificati ed essere resi disponibili alla comunità come centri civici di quartiere.
Dichiara l’assessore Carta che “il ridisegno di Palermo come città policentrica, una città composta da quartieri rivitalizzati, sicuri e dove torni la qualità della vita e non da un centro e troppe periferie passa anche dal nuovo ruolo e uso dell’energia da fonti rinnovabili e da un modo innovativo di produrla, gestirla e consumarla”.
“Oggi la produzione di energia da fonti rinnovabili non è solo una scelta ecologica, ma diventa parte di una politica urbana innovativa che trasforma l’energia in valore economico, anche per poter finanziare un asilo nido, una piazza, un presidio sanitario, un centro di quartiere”, conclude.