Traffico di droga sulla Sicilia-Calabria, così operavano due gruppi criminali di Catania: armi nascoste al cimitero

Traffico di droga sulla Sicilia-Calabria, così operavano due gruppi criminali di Catania: armi nascoste al cimitero

CATANIA Due organizzazioni criminali colpite, 28 arresti (clicca qui per leggere i nomi) e quattro anni di indagini: è il bilancio dell’operazione denominata Blanco scattata questa mattina nel capoluogo etneo.

Le indagini

Il provvedimento restrittivo è stato emesso all’esito di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia e svolte dalla Squadra Mobile – Sezione Antidroga della Questura di Catania, tra il mese di ottobre 2018 e agosto 2019, intraprese a seguito del ferimento a colpi d’arma da fuoco di Anthony Scalia, 30 anni, avvenuto la sera del 30 settembre 2018, nonché del tentato omicidio commesso la sera del 12 novembre 2018 ai danni del pregiudicato Giuseppe La Placa, 43 anni, ritenuto appartenente al clan mafioso Cappello-Bonaccorsi.

All’indomani del ferimento, la sera dell’1 ottobre 2018, Anthony Scalia è stato arrestato dagli agenti della sezione Antidroga, dopo la perquisizione della sua abitazione, poiché trovato in possesso di 675 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana. La stessa sera, i poliziotti hanno operato anche la perquisizione di un parcheggio in via Della Bainsizza, dove sono state rinvenute: una pistola semiautomatica calibro 44 Magnum con matricola abrasa provvista di caricatore rifornito con 6 cartucce del medesimo calibro, un revolver Smith Wesson calibro 357 Magnum e tamburo rifornito con 6 cartucce del medesimo calibro ed un giubbotto antiproiettile.

L’azione di ricerca degli operatori dell’Antidroga ha condotto al cimitero comunale di Catania dove gli investigatori hanno rinvenuto all’interno di sacco utilizzato per il trasporto delle salme e occultato in un loculo, una pistola mitragliatrice con matricola abrasa, una pistola semiautomatica calibro 7.65 con matricola abrasa, una pistola semiautomatica Colt Super 38 Automatic, oltre a svariate munizioni di diverso calibro, anche da guerra.

L’indagine, svolta dalla locale Squadra Mobile e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia catanese ha avuto il supporto di presidi tecnici come intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche e registrazioni dei sistemi di videoregistrazione. I gravi indizi di colpevolezza in relazione all’appartenenza a due distinti sodalizi criminali dediti al traffico di cocaina e marijuana sull’asse Sicilia-Calabria, raccolti a carico degli indagati, hanno portato la Procura della Repubblica a richiedere ed ottenere dal competente Giudice per le Indagini Preliminari, le misure cautelari eseguite questa mattina.

I particolari

La prima organizzazione criminale era dedita al traffico di cocaina ed aveva la propria base operativa nel rione popolare San Giovanni Galermo. I principali membri sarebbero i pregiudicati catanesi Lorenzo Michele Schillaci e Michele Fontanarosa e il trafficante calabrese Giovanni Minnici, i quali operando congiuntamente agli altri membri del gruppo criminale, sia a Catania che in Calabria (nella zona della locride), ogni settimana sarebbero riusciti a far giungere a Catania, e nell’agrigentino, ingenti forniture di cocaina, avvalendosi di svariati corrieri dell’organizzazione che occultavano i carichi di sostanza stupefacente in appositi doppi fondi ricavati nelle varie autovetture.

La cocaina, che veniva stoccata all’interno di un’abitazione nella zona di Mascalucia, serviva per l’approvvigionamento delle principali piazze di spaccio del capoluogo e come ad esempio quella di via Capo Passero in cui avrebbe il suo vertice Lorenzo Schillaci, all’epoca dei fatti soggetto di rango apicale del clan mafioso Santapaola-Ercolano, famiglia Nizza, e al comando della struttura operativa che controllava la suddetta piazza di spaccio nel rione popolare San Giovanni Galermo.

Nel corso delle indagini su tale prima organizzazione criminale sono stati documentati, in poco meno di sei mesi, 21 trasporti e consegne di ingenti quantitativi di cocaina e sono stati arrestati in flagranza di reato vari corrieri del sodalizio con contestuali sequestri di sostanza stupefacente per un totale di 21 kg di cocaina, destinati al mercato catanese.

La seconda organizzazione criminale era dedita al traffico di marijuana ed aveva la propria base operativa nel rione popolare San Berillo Nuovo.

I suoi principali membri sarebbero il pregiudicato catanese Francesco Ieni, storicamente legato al clan mafioso Pillera-Puntina e stabilmente dedito al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, e il trafficante calabrese Alessandro Robortella, i quali, operando congiuntamente agli altri membri del gruppo criminale, settimanalmente avrebbero fatto giungere a Catania ingenti forniture di marijuana che veniva poi rivenduta a vari grossisti catanesi.

Le indagini hanno consentito di documentare svariate consegne di ingenti quantitativi di marijuana provenienti dalla provincia di Reggio Calabria, consumate nel rione popolare di San Berillo Nuovo, e la pericolosità dell’associazione che, operante sotto l’egida del clan mafioso, si dotava di armi da sparo al fine di presidiare il proprio traffico di stupefacenti da eventuali ingerenze da parte di gruppi rivali.

Al riguardo, oltre al sequestro di 23 kg di marijuana, durante l’indagine sono stati arrestati alcuni membri del gruppo criminale e tra essi proprio il presunto capo promotore, col contestuale sequestro di varie armi da fuoco, munizioni e silenziatori; in particolare:

  • il 4.3.2019 veniva arrestato il membro dell’organizzazione criminale Maurizio Salici col contestuale sequestro di una pistola semiautomatica calibro 9X21 di provenienza furtiva con inserito caricatore rifornito con 8 cartucce del medesimo calibro, un secondo caricatore rifornito con 13 cartucce del medesimo calibro ed un silenziatore per pistola semiautomatica;
  • il 30.12.2019 veniva arrestato Francesco Ieni e sequestrata una pistola semiautomatica calibro 7.65 con matricola abrasa con inserito caricatore rifornito con 11 cartucce del medesimo calibro.

Le immagini video

 

 

Nel corso dell’operazione, la Squadra Mobile della Questura di Catania è stata coadiuvata da personale delle Squadre Mobili della Questura di Reggio Calabria, della Questura di Salerno e della Questura di Agrigento. Hanno inoltre partecipato equipaggi della Questura di Catania e delle sue articolazioni nonché unità specializzate come Polizia Scientifica e Cinofili ed altresì equipaggi del Reparto Prevenzione appositamente inviati dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato – Servizio Centrale Operativo.