RAVANUSA – Si terranno il 10 giugno, a partire dalle ore 9, i sopralluoghi dei tecnici nominati dalle famiglie che sono state sgomberate dopo l’esplosione – in via Trilussa a Ravanusa (Agrigento) – dell’11 dicembre scorso e che ritengono che le loro case non debbano essere rase al suolo e che, anzi, potrebbero essere recuperate.
Ci sarà anche l’avvocato Silvia Sazio che rappresenta alcuni degli sfollati.
Sono sette o otto famiglie che continuano, infatti, a insistere per poter rientrare nella loro abitazione che, di fatto, non ha avuto danni strutturali.
I tecnici del Comune – secondo quanto era emerso nelle scorse settimane – potrebbero “salvare” quelle case soltanto qualora venissero presentati i certificati di regolarità statica, agibilità e abitabilità.
Incartamenti che i proprietari delle case non danneggiate non riescono ad avere perché quegli immobili si trovano in zona R4, ad alto rischio idrogeologico già dal 1908.
Le case da ricostruire sono 50 e gli sfollati, dopo la tragedia di via Trilussa che uccise 9 persone (10 con il piccolo Samuele che è rimasto nel grembo della mamma), sono 130. Tutti sono stati sistemati in case in affitto per le quali il Comune pagherà 72 mila euro l’anno.
Il sopralluogo del 10 giugno verrà effettuato da esperti in ingegneria sismica e strutturisti che dovranno, dunque, verificare la tenuta statica degli immobili che rientrano nell’area del quartiere Mastro Dominici.
Fonte foto: Ansa.it