CATANIA – Vicinanza, solidarietà, condivisione, interscambio culturale e partecipazione hanno contrassegnato, nel Palazzo degli Elefanti, l’accoglienza che simbolicamente la città tutta ha riservato a dieci giornaliste e social media manager ucraine giunte in visita nell’ambito del progetto “Erasmus+ European Solidarity Corps“, volto a favorire la mobilità internazionale.
Le giovani professioniste partecipano a Catania a un’esperienza di due settimane di volontariato nel sociale, “Short Term Volunteering Team”, organizzata da Arci Catania in accordo con Il Giardino di Scidà – bene confiscato alla mafia, e con l’associazione I Siciliani giovani, in collaborazione con altre realtà del territorio, seguendo come filo conduttore il tema “Libertà di parola: pace e giornalismo”.
I colori della nazione martoriata dalla guerra, che per settimane hanno illuminato il prospetto del municipio e concreti percorsi di accoglienza e solidarietà, hanno delineato anche l’itinerario di visita di palazzo degli Elefanti, sotto la guida del capo ufficio stampa del Comune, Nuccio Molino. Un tour volto alla conoscenza dell’istituzione più importante della città, della sua storia, del suo palazzo monumentale, delle sue stanze ricche di arte: dalla sala giunta alla sala Bellini all’aula consiliare – impreziosite dalle tele di Sciuti o gli affreschi di Contrafatto- dal corridoio dei sindaci al vestibolo che espone il gonfalone della città e custodisce la poltrona su cui sedette Giovanni Paolo II in visita a Catania.
Le giornaliste, accompagnate dai volontari del Giardino di Scidà e di Arci, hanno espresso la loro gratitudine alla città, al comune e alle associazioni impegnate in iniziative a favore del popolo ucraino, raccontando di essere rimaste colpite e anche affascinate dai contrasti che caratterizzano l’architettura e il “carattere” di Catania, e di essersi sorprese ed emozionate nel ritrovare il giallo e il blu dell’Ucraina proiettati sulla facciata di un municipio lontano dalla loro patria.
“La scelta di riservare all’Ucraina le attività del progetto, rivolto a giovani dei differenti paesi europei o extraeuropei convenzionati, è stata determinata – hanno spiegato gli organizzatori – dalla guerra, con il suo portato di barbarie, che ha costretto migliaia di ragazze e ragazzi a fuggire dalle città dell’Ucraina, senza alcuna prospettiva. È per questo che le Agenzie giovani dei diversi paesi confinanti hanno invitato le associazioni europee a valutare se dedicare le opportunità di volontariato principalmente ai profughi in arrivo proprio da questa nazione”.