CATANIA – Sono stati nominati 8 nuovi dottori di ricerca in Biotecnologie, e tra loro ben due hanno conseguito anche il prestigioso titolo di Doctor Europaeus. Si chiude, così, con questi risultati il dottorato in Biotecnologie (XXXIV ciclo) del Dipartimento di Scienze biomediche e biotecnologiche dell’Università di Catania coordinato dal prof. Vito De Pinto.
Nei giorni scorsi, nell’aula magna del Dipartimento di Scienze biomediche e biotecnologie della Torre Biologica, gli otto nuovi dottori hanno discusso la tesi davanti alla commissione esaminatrice composta dai docenti Fabrice Homblè dell’Universitè Libre di Bruxelles e Smiliana Goreta Ban dell’Università di Zagabria, Ferdinando Fiorino dell’Università di Napoli Federico II e Guido La Rosa dell’Università di Catania.
I neo dottori: Alessandra Piccitto (docente-tutor Giorgio Testa), Maria Concetta Di Bella (docente-tutor Ferdinando Branca) e Danilo Santoro (docente-tutor Roberta Lo Piero) per il curricula Agroalimentare; Silvia Ravalli (docente-tutor Giuseppe Musumeci), Marco Pometti (docente-tutor Rosalba Parenti) e Damiano Calcagno (docente-tutor Vincenzo Nicoletti) per il curricula Biomedico-preclinico; Antonino Fallica (docente-tutor Valeria Pittalà) per il curricula Farmaceutico; Stefano Conti-Nibali (docente-tutor Vito De Pinto) per il curricula Biomolecolare.
I candidati Maria Concetta Di Bella e Stefano Conti-Nibali hanno conseguito anche il titolo di Doctor Europaeus. Per conseguire questo prestigioso titolo, la tesi di dottorato deve ottenere il giudizio positivo da almeno due docenti appartenenti a istituzioni universitarie di paesi europei diversi tra loro, una parte della discussione della tesi deve essere effettuata in una delle lingue ufficiali dell’Unione europea diversa dall’italiano, almeno un componente della commissione d’esame deve appartenere a un’istituzione universitaria di uno stato europeo ed, infine, la tesi deve essere in parte preparata in seguito a un soggiorno di ricerca in un altro paese europeo.
La tesi della dott.ssa Maria Concetta Di Bella dal titolo “Biotecnologie” è rivolta allo studio di colture resilienti, efficienti e sostenibili coltivate secondo i metodi e le tecniche colturali dell’agricoltura biologica e si inserisce nell’ambito del progetto europeo Horizon 2020 “Bresov” per il quale sono state effettuate diverse prove sperimentali rivolte all’organic breeding and farming di tre diverse colture: Brassica oleracea L. (cavolo broccolo, cavolfiore, cavolo cappuccio, cavolo da foglia, cavolo rapa), Solanum lycopersicum L. (pomodoro) e Phaseolus vulgaris L. (fagiolo).
La tesi del dott. Stefano Conti Nibali, dal titolo “Electrophysiological analysis of human VDAC proteins incorporated into the Nanodiscs and investigation of VDAC isoform 3 cysteine residues in mitochondrial functionality and ROS buffering”, invece, svolta in parte anche in Germania, è incentrata sulla valutazione del ruolo del gene VDAC3 sulla funzionalità mitocondriale. Lo studio ha rivelato che questo gene previene il deterioramento mitocondriale indotto dallo stress ossidativo e, inoltre, è stato dimostrato, per la prima volta, che i residui di cisteina di VDAC3 sono responsabili della capacità della proteina di contrastare l’eccesso delle specie reattive dell’ossigeno (ROS) mitocondriali.