SICILIA – Ancora un naufragio nel Mediterraneo, per la seconda volta nel giro di poche ore al largo della Tunisia.
Una barca con a bordo circa 30 migranti si è capovolta in mare a poche miglia dalla città portuale di Sfax, per poi affondare. Tra le persone sulla barca solo 19 sono sopravvissute e sono state soccorse.
Il naufragio è avvenuto sabato. A renderlo noto è Alarm Phone, l’ong che ha istituito un numero di emergenza auto-organizzato per i migranti in difficoltà nel Mediterraneo.
Dall’imbarcazione sono stati recuperati 4 corpi senza vita, mentre risultano disperse almeno 10 persone.
Secondo l’organizzazione non governativa queste tragedie dimostrano ancora una volta che bisogna fermare il regime di frontiera omicida dell’Unione europea.
Nel Mediterraneo, mentre l’attenzione dell’Europa è spostata sulla guerra in Ucraina, continua a non esserci una missione comunitaria di salvataggio dei migranti, con il lavoro di recupero lasciato nelle mani delle ultime navi di ong che pattugliano il mare.
In questa situazione si susseguono i naufragi e risulta anche difficile quantificare le persone che muoiono ogni mese per incidenti alle imbarcazioni, quasi sempre sovraffollate e tecnicamente incapaci di affrontare le traversate dall’Africa all’Europa.
Foto di repertorio