CATANIA – All’I.C. “Federico De Roberto” di Catania si è svolto il PROGETTO PON “SCUOLA APERTA DIGITALMENE… IL CODING E LA ROBOTICA PER LO SVILUPPO DEL PENSIERO COMPUTAZIONALE”. “I ROBOT FACILITATORI DELL’APPRENDIMENTO” come tema, è stato progettato dalla Dirigente, Prof.ssa Antonella Maccarrone e condotta dalla Docente esperta Ins. Adele Strano e dal Tutor Ins. Camen Gusmano.
Hanno visto partecipare gli alunni delle classi primarie quarta e quinta “C”.
La robotica è una delle chiavi dell’attuale rivoluzione industriale e culturale e nel futuro prossimo è destinata ad avere sempre maggiore impatto sull’economia e la società. Il fascino che i robot hanno sui bambini permette che anche i più piccoli possano esplorare, mediante questi sofisticati giocattoli intelligenti, il campo dell’ingegneria e delle scienze esatte, da una prospettiva divertente. La scienza della Robotica ha un carattere interdisciplinare infatti, per costruire e programmare un robot sono necessarie diverse abilità e competenze provenienti da diverse discipline.
I vantaggi dell´utilizzo della robotica a scuola sono molteplici, il più evidente è lo sviluppo di competenze tecniche legate al mondo del’ICT e lo sviluppo del pensiero computazionale. L’utilizzo di robot didattici permette agli studenti di sviluppare competenze essenziali non solo per entrare nel mondo del lavoro in futuro, ma anche per risolvere problemi e cogliere le opportunità che la vita mette loro davanti ogni giorno.
Infatti grazie a questo tipo di didattica i bambini sviluppano importanti abilità, come:
- problem solving
- pensiero computazionale
- creatività
- lavoro di squadra
- pensiero critico
- capacità di analizzare le relazioni tra causa-effetto.
Nel progetto PON “SCUOLA APERTA DIGITALMENTE” gli alunni della 4^ C di via Torresino:
- hanno acquisito cos’è la Robotica
- conoscono le varie tipologie di Robot esistenti
- conoscono il codice binario (Ascii) e lo hanno utilizzato per comporre parole e frasi
- hanno costruito algoritmi con diagrammi di flusso
- hanno preso coscienza del bug (errore del programma) e imparato l’attività di debugging
- hanno trasformato gli algoritmi in codici di programmazione
- hanno programmato 3 Robot, ciascun Robot col proprio codice di programmazione
- costruiranno il Robot “Lego We Do”.
L’entusiasmo dei bambini è stato dilagante! Quando parliamo di robotica parliamo di coinvolgimento, motivazione, curiosità, scuola “attiva” e laboratoriale dove il bambino apprende facendo e giocando (learning by doing). L’apprendimento delle attività sopra elencate è avvenuto in modo attivo che esula da “cattedre, banchi, noia” ma si è calato nell’essere, nel fare e nell’usare. Il risultato è che i bambini hanno “imparato ad imparare”. Il robot è diventato uno “strumento fisico” per la verifica sperimentale di concetti.
Il robot è mezzo e non fine, in questo senso si esplica il suo ruolo di facilitatore dell’integrazione degli alunni con bisogni educative speciali. La robotica educativa attiva o riattiva le potenzialità dei bambini, stimola la curiosità e la voglia di rimettersi in gioco, di uscire dai margini e sentirsi al centro.
Investire nella robotica educativa, apre uno scenario nuovo, in quest’era di restrizioni dovuti alla pandemia, in quanto la componente ludica rende il tempo scuola più interessante e divertente.
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