MONDO – Nelle ultime ore, l’Unione Europea sta discutendo sulla necessità o meno di introdurre un quadro comune per quanto riguarda la quarta dose, o secondo richiamo, della vaccinazione Covid.
Dopo il Consiglio dei ministri della Salute a Bruxelles, il ministro Roberto Speranza ha affermato che sia il commissario Ue alla Salute che il presidente francese si sono impegnati entro una settimana di considerare una procedura europea sui criteri per somministrare la quarta dose, ovvero il secondo richiamo della vaccinazione contro il Covid. Speranza, tra l’altro, ha sottolineato che ci vuole unità per quanto riguarda la campagna vaccinale.
Mentre sia i vertici europei che quelli nazionali discutono, intanto, alcuni Paesi hanno già avviato la campagna vaccinale per la quarta dose. Vediamo insieme alcuni esempi.
Ad aprire le danze per quanto riguarda il secondo richiamo è stato lo Stato di Israele. Il 2 gennaio 2022, infatti, il primo ministro israeliano Naftali Bennett ha annunciato che il Paese avrebbe offerto una quarta dose del vaccino COVID-19 agli operatori sanitari e alle persone di età superiore ai 60 anni. Una quarta dose è già stata approvata per gli israeliani nei gruppi immunocompromessi. Il richiamo è stato poi esteso a tutti gli over 18.
Secondo uno studio condotto da Israele, la quarta dose di vaccino contro il COVID-19 è vincente nel ripristinare gli anticorpi ai livelli osservati dopo la terza dose, ma fornisce solo un modesto aumento della protezione contro le infezioni.
A seguire è stato il Governo Johnson in Inghilterra che a febbraio ha annunciato l’avvio delle quarte dosi. Quest’ultima, però, come nel caso di Israele, non è prevista per tutti i cittadini ma solo per gli over 75 e per coloro che hanno un un sistema immunitario gravemente indebolito. Ciò include coloro che hanno o hanno avuto:
- un tumore del sangue (come leucemia o linfoma);
- un sistema immunitario indebolito a causa di un trattamento (come farmaci steroidei, terapia biologica, chemioterapia o radioterapia);
- un trapianto di organo o midollo osseo;
- una condizione che provoca un rischio molto alto di contrarre infezioni.
Sulla stessa linea d’onda anche la Germania. Già a febbraio l’organo consultivo tedesco sui vaccini ha raccomandato un quarto vaccino contro il Coronavirus per le persone con più di 60 anni, i residenti delle case di cura, le persone con immunodeficienza e gli operatori sanitari. Il Comitato permanente per la vaccinazione (STIKO) ha affermato in una dichiarazione che “la protezione contro le infezioni con la variante Omicron attualmente in circolazione diminuisce entro pochi mesi dopo una prima vaccinazione di richiamo“.
Il Governo teutonico ha poi seguito quanto consigliato dagli esperti è avviato la campagna vaccinale per il secondo richiamo. Martedì, tra l’altro, il ministro della salute tedesco ha esortato le sue controparti dell’UE a sostenere un quarto vaccino contro il COVID-19 – o un secondo vaccino di richiamo – per le persone di età superiore ai 60 anni.
Citando dati provenienti da Israele, Karl Lauterbach ha affermato che si è verificata una riduzione di quasi l’80% dei decessi per Omicron nelle persone di età superiore ai 60 anni quando è stata somministrata una quarta vaccinazione quattro mesi dopo il richiamo iniziale.
Il secondo vaccino di richiamo dovrebbe essere somministrato ai gruppi vulnerabili non prima di tre mesi dopo la prima vaccinazione di richiamo, a differenza degli operatori sanitari che dovrebbero attendere sei mesi. Le persone che si sono riprese da COVID-19 dopo aver ricevuto una dose di richiamo non dovrebbero ricevere una quarto dose, afferma la guida.
Anche la vicina Francia, da metà marzo, ha iniziato a offrire la quarta dose di vaccino contro il COVID-19. Tuttavia i soggetti interessati, in questo caso, sono solo le persone di età superiore agli 80 anni che avevano ricevuto la precedente dose di richiamo più di tre mesi fa. Il primo ministro francese Jean Castex aveva detto a gennaio che la Francia era pronta a lanciare una campagna per il quarto vaccino, o secondo richiamo, non appena le autorità sanitarie avessero dato il via libera.
Danimarca e Spagna sono ancora più stringenti e al momento hanno avviato la campagna vaccinale per le quarte dosi solo per i soggetti immunocompressi.
Unico Paese ad annunciare un secondo richiamo per tutta la popolazione adulta è stata solo l’Ungheria. Il Governo magiaro, infatti, sentite le commissioni scientifiche, ha deciso di estendere la quarta dose a tuti gli over 18.
Infine, negli Stati Uniti la FDA non solo ha autorizzato la quarta dose di Pfizer e Moderna per tutte le persone di età pari o superiore a 50 anni, ma anche una quinta dose per alcuni giovani con sistema immunitario compromesso. Le persone di età pari o superiore a 12 anni con un sistema immunitario indebolito possono beneficiare di una quinta dose di Pfizer e quelle di età pari o superiore a 18 anni con la stessa condizione possono beneficiare di Moderna.
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