PALERMO – A Potenza è andata in scena l’ennesima versione del Palermo dai due volti: per ottanta minuti si è vista una squadra svogliata, incapace di costruire un’azione da gol e messa alle strette da un avversario tenace e determinato, che è andato due volte in rete e ha sprecato un’occasione limpida per sferrare il colpo del KO, sventato di piede da Massolo. Poi, improvvisamente, negli ultimi dieci minuti, il Palermo si è ricordato di essere squadra e dapprima con Soleri al 79° ha accorciato e distanze e poi con Brunori al 90° su rigore è riuscito ad acciuffare un pareggio che sa di miracolo.
Baldini aveva mandato in campo all’inizio una squadra con alcune novità: Doda in difesa sulla destra, Marconi centrale e Felici sulla trequarti al posto di Floriano. Per il resto, tutto come nelle previsioni con Lancini e Giron a completare la difesa a quattro, De Rose, al
rientro dopo aver scontato il turno di squalifica, insieme a Dall’Oglio al centro del campo, Luperini e Valente a rifinire la trequarti e Brunori ariete offensivo.
Malgrado il rientro di De Rose, il Palermo non ha saputo sviluppare manovre offensive che non prevedessero solo ed esclusivamente lanci lunghi prevedibili e spesso imprecisi. Con Doda in costante difficoltà, Giron impacciato ed in confusione, Felici inconcludente e Dall’Oglio impreciso e goffo, al Potenza è bastato mettere un briciolo di ardore per avere ragione al 28° della lenta retroguardia rosa: è stato appunto Doda ad essere anticipato dal lungagnone Romero, che ha trafitto al volo da distanza ravvicinatissima l’incolpevole Massolo. Che incolpevole non è stato al 15° della ripresa quando si è fatto infilzare da Cuppone con un pregevole tiro a giro da notevole distanza che non è sembrato irresistibile.
Le sostituzioni effettuate ad inizio del secondo tempo, Odjer, Buttaro, e Soleri al posto, rispettivamente di Dall’Oglio, Doda e Felici, non avevano fino ad allora avuto nessun effetto benefico. Poi, all’improvviso, si è riaccesa la luce per merito di Soleri, che al 79° ha dapprima accorciato le distanze con un bel tiro che non ha dato scampo a Greco e poi sul fronte destro è sgusciato come un’anguilla in area di rigore e ha causato la massima punizione trasformata al 90° da Brunori, al suo diciottesimo centro stagionale. Tra queste due azioni c’è pure stato un gol di Brunori annullato dall’arbitro per un fuorigioco probabilmente inesistente.
Il pareggio, con il successo del Catanzaro in casa contro la Turris, allontana forse in maniera irrimediabile quel secondo posto in classifica che tanti vantaggi dà nella lotteria dei play off per la promozione in Serie B.
Le dichiarazioni a caldo di Silvio Baldini, coraggiose e fuori dagli schemi, fanno intravedere uno spogliatoio carico di tensione. Sono state dichiarazioni forti, con aggettivi pesanti, di un uomo deluso dall’atteggiamento apatico di alcuni giocatori scontenti della loro mancata presenza nella formazione titolare. Il mister rosa ha detto, tra le altre cose, di volere la Serie B, di non volere fare la figura del pagliaccio e di essere pronto a chiamare qualche ragazzo della primavera se non spariranno i musi lunghi di alcuni di quelli che vanno in panchina.
Quale sarà l’effetto di queste dichiarazioni si vedrà nell’immediato futuro.