CATANIA – Nei giorni scorsi, agenti del Commissariato Librino hanno eseguito numerosi controlli volti a contrastare l’illegalità diffusa nel territorio di competenza.
Particolare rilievo assume l’attività effettuata in viale Grimaldi, dove un uomo di 62 anni, pluripregiudicato, è stato arrestato e trasferito al carcere di Palermo per i reati di evasione, porto abusivo di oggetti atti ad offendere (un coltello di cui è stato trovato in possesso), false generalità a pubblico ufficiale, invasione di terreni ed edifici e gestione illegale di rifiuti speciali.
L’arrestato, insieme ad altri due soggetti residenti in zona che sono stati indagati in stato di libertà per gestione illegale di rifiuti e occupazione illegale di terreno, aveva demolito con una ruspa il muro perimetrale di un oratorio religioso che accoglie i minori residenti a Librino ai fini ricreativi, ciò allo scopo di trasportarvi e detenervi alcuni cavalli.
Tra l’altro, il terreno è di proprietà del Comune di Catania che, visti i nobili scopi, lo aveva affidato alle suore le quali, invitate negli uffici di polizia, hanno sporto la relativa denuncia.
Non solo, i malfattori hanno abbandonato il materiale di risulta nel verde pubblico, senza curarsi dei molti residenti e dei tanti ragazzini che frequentano il posto.
La ruspa utilizzata per la demolizione e il coltello in possesso dell’arrestato sono stati sottoposti a sequestro penale e sono state inoltrate le richieste agli enti competenti al fine di fare ripulire e bonificare l’area interessata.
Nel prosieguo dei servizi, un pregiudicato di 43 anni è stato sottoposto a ordinanza di detenzione domiciliare, un uomo di 73 anni è stato indagato in stato di libertà per il reato di furto aggravato e un 44enne è stato indagato per il reato di omessa custodia giudiziale.
È stato anche individuato un uomo di 49 anni che è stato indagato in stato di libertà per il furto di un borsello trafugato a un paziente che si trovava all’interno ospedale San Marco.
Sono stati effettuati anche controlli di soggetti sottoposti alla misura degli arresti domiciliari: due di essi sono stati indagati per il reato di evasione.
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Foto di repertorio