Bonus acqua potabile 2022: come fare domanda e a chi spetta

Bonus acqua potabile 2022: come fare domanda e a chi spetta

ITALIA – Il bonus acqua potabile, introdotto dalla Legge di Bilancio 2021 per ridurre l’utilizzo delle bottiglie di plastica per i consumi di acqua minerale, e prorogato fino al 2023 con la Legge di Bilancio del 2022, è tornato d’attualità in questi giorni per la comunicazione con la quale l’Agenzia delle entrate ha deciso di prolungare da 5 a 10 giorni il tempo nel quale rispondere alle domande di accreditamento del bonus, quindi accettarle o scartarle.

Con il provvedimento del 28 gennaio 2022 l’Agenzia delle entrate ha aggiornato il provvedimento del 16 giugno 2021 relativo all’agevolazione. In pratica, dopo la presentazione della domanda, l’Agenzia ha più tempo per dare l’ok al rimborso fiscale.

Il bonus acqua potabile consiste in un credito d’imposta pari al 50% delle spese sostenute, utilizzabile per gli acquisti effettuati tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022 di sistemi utili a migliorare la qualità dell’acqua da bere in casa o in azienda.

A chi spetta

  • persone fisiche;
  • gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni;
  • gli Enc (anche del Terzo settore);
  • gli enti religiosi civilmente riconosciuti, che sostengono le spese su immobili posseduti o detenuti in base a un titolo idoneo.

Per fare domanda, i richiedenti devono comunicare all’Agenzia delle entrate l’ammontare delle spese agevolabili sostenute nell’anno precedente utilizzando il modello “Comunicazione delle spese per il miglioramento dell’acqua potabile”.



La comunicazione va inviata online dal 1° al 28 febbraio dell’anno successivo a quello di sostenimento delle spese agevolabili (per le spese sostenute nel 2021 la comunicazione va fatta dal 1° febbraio 2022), dal contribuente oppure da un intermediario.

Il bonus può essere utilizzato in compensazione tramite F24, oppure, per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, anche nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi fino al completo utilizzo del bonus.

La sua proroga è il chiaro segnale del Governo di voler proseguire sulla strada della sostenibilità e dell’evitare più possibile gli sprechi.

Foto di repertorio