CATANIA – “Nell’estate dello scorso anno, con un convegno, avevamo significativamente lanciato un interrogativo: Produrre vaccini a Catania, perché no? Oggi, dopo la presentazione di un piano di esuberi da tempo temuto, ci chiediamo se esistano ragioni vere e inconfessate per spiegare la progressiva fuga di Pfizer dal capoluogo etneo, dalla Sicilia. Ma ci domandiamo pure cosa faranno adesso i Governi nazionale e regionale per scongiurare un ridimensionamento aziendale che appesantisce nel territorio una crisi già persino troppo pesante”.
Lo affermano Luisella Lionti ed Enza Meli, segretarie generali di Uil Sicilia e Uil Catania, che ribadiscono “il pieno sostegno di tutta la nostra organizzazione, del Sindacato dei Cittadini, alla battaglia che le lavoratrici e i lavoratori di Pfizer insieme con Uiltec e le altre organizzazioni di categoria hanno già intrapreso per tutelare la propria dignità umana e professionale, ancor prima che il proprio posto”.
Luisella Lionti ed Enza Meli proseguono: “A maggiore ragione adesso, come già aveva fatto il 21 luglio di un anno fa l’allora segretario generale della Uil Sicilia Claudio Barone, rivendichiamo con forza che il colosso del farmaco destini parte dei propri, notevoli, incrementi di fatturato per progettare e creare futuro anche nella nostra Isola valorizzando le potenzialità del sito catanese“.
“Ci aspettiamo investimenti, non certo tagli occupazionali. Non accetteremo, comunque, licenziamenti o soluzioni di mobilità troppo onerose per i dipendenti e per le loro famiglie, mentre riteniamo ingenerosa e miope l’annunciata volontà aziendale di non rinnovare i rapporti di lavoro con il personale precario e interinale”, conclud0no.