CACCAMO – È passato un anno dal tragico evento. Sono trascorsi 365 giorni da quando il desiderio di possesso ha prevalso su quello che si ostinava a definirsi “amore“. Il 24 gennaio 2021, infatti, Roberta Siragusa di soli 17 anni veniva uccisa a Caccamo (Palermo) proprio da colui che le ripeteva di amarla.
Il cadavere della giovane, ritrovato esattamente un anno fa in pessime condizioni, era stato bruciato e gettato in un dirupo, situato in contrada Monte Rotondo.
In occasione del primo anniversario della sua morte, la comunità di Caccamo è a lutto e si stringe attorno ai familiari per il ricordo della ragazza.
Sono molteplici le iniziative volte a tenere in vita il ricordo di Roberta: tra queste, emerge l’inaugurazione della panchina rossa collocata in piazza Gelsi a San Nicola l’Arena, a Trabia.
Alle 18 si terrà una messa nella chiesa dell’Annunziata di Caccamo, che sarà seguita da un momento di commemorazione e preghiera previsto per le 21,30 dove, in base a quanto emerso, la giovane sarebbe stata uccisa. Nello stesso luogo la famiglia ha realizzato un giardino in ricordo di Roberta.
Per quanto riguarda le indagini, invece, è stato rinviato a giudizio il fidanzato Pietro Morreale che da un anno si trova in carcere.
La prima udienza del processo si terrà il prossimo 1 marzo nell’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo.
“Stamattina il cielo è molto cupo proprio come i nostri cuori. La tristezza, il dolore e l’angoscia in questo giorno è ancora più forte! Ritorna in mente ogni minimo dettaglio“, queste le parole che la madre della giovane ha pubblicato su Facebook.
Foto di repertorio