PALERMO – Il centro di ginecologia oncologica e dell’endometriosi del Gemelli Giglio di Cefalù ha avviato l’attività chirurgica con i primi due interventi eseguiti uno con tecnica robotica e l’altro con tecnica laparoscopica.
Nel primo caso è stato impiegato il Robot Da Vinci per una procedura di isterectomia radicale per cancro dell’endometrio con biopsia del linfonodo sentinella pelvico su una paziente di 72 anni. Per individuare il linfonodo sentinella è stato utilizzato il colorante verde di indocianina (ICG) sfruttando i nuovi sistemi con telecamere ad infrarossi offerte dalla tecnologia robotica.
“L’intervento – ha spiegato Giulio Sozzi, responsabile del centro di ginecologia oncologica e dell’endometriosi del Gemelli Giglio – ha avuto una durata di tre ore, non vi sono state problematiche intraoperatorie. La paziente ha avuto una rapida ripresa clinica tanto da essere stata dimessa in ottime condizioni di salute in quarta giornata post operatoria.
L’applicazione della ricerca del linfonodo sentinella ai tumori ginecologici – ha aggiunto Sozzi – ha rappresentato un importante innovazione in ginecologia oncologica permettendo di identificare l’eventuale presenza di malattia linfonodale attraverso procedure sempre meno invasive e meno impattanti sull’outcame fisico della paziente”.
Il secondo intervento è stato eseguito su una paziente di 43 anni siciliana affetta da endometriosi pelvica sintomatica. La procedura è stata effettuata per via laparoscopica con l’asportazione di tutti i focolai endometriosici sia ovarici che peritoneali.
“L’intervento – ha rilevato Giulio Sozzi – è stato condotto nell’ottica di risparmiare la fertilità con l’intento di dare una chance alla paziente non solo di risolvere la sintomatologia dolorosa ma anche di poter tentare di cercare una gravidanza”.
Il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano si è detto particolarmente soddisfatto per l’avvio delle attività chirurgiche del neo centro del Gemelli Giglio. “L’endometriosi è una patologia cronica recidivante che spesso per la sua complessità costringe le donne che ne sono affette a ricercare specialisti dedicati al di fuori della Sicilia. Vorremmo dare con questo nuovo centro una risposta nella nostra regione”.