LATINA – Riesce difficile commentare la partita che ha visto il Palermo sprofondare in classifica di colpo al quarto posto a pari punti con la Turris e la Virtus Francavilla, superato dall’Avellino e con quattro punti di distacco dal Monopoli e addirittura undici dal Bari.
Tutto in una sera che ha messo in evidenza i limiti di una squadra impaurita, dai nervi fragili e con imbarazzanti lacune tecniche.
Eppure nei primi dieci minuti dal fischio d’inizio, i rosa erano sembrati in palla e avevano sfiorato il gol con Brunori ben imbeccato da Dall’Oglio.
Filippi aveva preferito non rischiare lasciando ancora in panchina Silipo, affidandosi al 3-5-2 e consegnando le chiavi del centrocampo ad Odjer schierato al posto di De Rose.
Poi, all’11° minuto, il primo dei due errori di Lancini determinanti per il risultato: palla persa a centrocampo, fallo di Buttaro giudicato da ultimo uomo dall’arbitro e Palermo in dieci. Il secondo errore del numero 79 in maglia rosa, uno sbilenco rinvio a centro area, ha favorito il colpo di testa con il quale sette minuti dopo Carletti ha segnato il gol della vittoria per il Latina.
Ma la sagra degli orrori non era finita perché al 34° Pelagotti, nel tentativo di fermare Jefferson in fuga indisturbata verso la sua porta, travolgeva l’attaccante nerazzurro con un goffo intervento in uscita e lasciava i compagni in nove.
A quel punto la partita sembrava finita per il Palermo: in nove uomini, con Lancini spaesato e confuso, con Brunori solo tra un nugolo di avversari, ai quali si aprivano praterie verso il nuovo entrato Massolo, in porta al posto di Pelagotti, i tifosi rosa si auguravano solo di non essere seppelliti da gol. Invece, unica nota di merito non trascurabile per gli uomini di Filippi, quei nove uomini hanno tenuto testa agli avversari con tenacia, dannandosi l’anima, hanno rischiato di subire altri gol, ma hanno tenuto la partita aperta. Addirittura, quando al 26° della ripresa il Latina è rimasto in dieci per l’espulsione per doppia ammonizione di Amadio, quantomeno il pareggio sembrava alla loro portata. Ma non c’è stato niente da fare.
I limiti di una squadra che non sa inventare gioco sono stati più determinanti della tenacia e della voglia di raddrizzare il risultato.
Filippi ha più volte cambiato modulo obbligato dalle circostanze: dal 3-5-2 iniziale, è passato dapprima al 4-3-2, poi al 4-3-1, per concludere con il 3-3-2 con l’inserimento di Soleri al posto di Almici e di De Rose al posto di Odjer, uno dei pochi ad essersi salvato dal naufragio.
Tutto inutile. Il Palermo ha perso la terza partita consecutiva in trasferta ed il secondo posto si è allontanato. Alla ripresa del campionato dopo le feste, vedremo, anche in funzione di ciò che farà la società, quale Palermo toccherà ai tifosi rosanero. Ieri, quelli presenti al Francioni, dopo aver incitato per tutta la partita i giocatori in maglia rosa, alla fine hanno inscenato una timida protesta e ne avevano tutte le ragioni.