PALERMO – Alla vigilia di Palermo-Bari ci eravamo chiesti se sarebbe stata la partita della verità. A conclusione del deludente pareggio a reti inviolate con il quale si è concluso l’incontro disputato ieri al Barbera possiamo dare la risposta dicendo che è stata la partita dell’amara verità: il Palermo non vale il Bari, non può aspirare a vincere il campionato, può solo ambire al miglior piazzamento che l’agevoli nella lotteria dei play-off.
I rosa, ieri in un’improbabile mise nero-oro, si sono impegnati in maniera encomiabile, hanno cercato di vincere avvantaggiati dalla superiorità numerica che si è determinata per l’espulsione di Terranova al 41° minuto del primo tempo per fallo da ultimo uomo su Soleri, ma hanno dato conferma dei propri limiti al cospetto di un avversario ben disposto in campo, che ha dapprima cercato la vittoria e che poi, rimasto in dieci, si è limitato a controllare la partita senza rischiare quasi nulla.
D’altra parte, con un De Rose controfigura del centrocampista lucido e preciso di inizio campionato, affiancato da un Dall’Oglio volenteroso ma con poche idee, con sulle fasce Buttaro e Crivello, anche loro volenterosi, ma assolutamente inadeguati al ruolo di esterni di fascia, il centrocampo rosa aveva ben poco da costruire.
Il solo Silipo, partito titolare in una posizione ambigua tra centrocampo e trequarti, ha cercato di impreziosire la manovra con qualche lampo di bel gioco, ma è stato troppo poco per mettere in difficoltà una retroguardia solida come quella dei galletti.
I tentativi di Filippi di dare vigore alla manovra si sono rivelati infruttuosi: i vari inserimenti di Odjer, Accardi, Floriano, Fella e addirittura Corona, non hanno dato risultati concreti, anzi, con i conseguenti cambi di modulo, dal 3-5-2 iniziale, al 3-4-1-2 , al 3-4-2-1 e al 3-4-3 finale, si è creata tanta confusione che per poco non ha portato alla sconfitta, con la ghiotta occasione da gol fallita da Ciliento al 44° della ripresa.
Con la partita di ieri si è chiuso il girone d’andata. Dopo il prossimo turno infrasettimanale ci sarà la sosta per le feste e ci sarà il tempo per riordinare le idee e per cercare, se la società riterrà opportuno ed avrà la possibilità di investire, qualche rinforzo che possa consentire quanto meno di conquistare il secondo posto.