CALTANISSETTA – Ha preso il via questa mattina, dinanzi alla Corte d’Appello di Caltanissetta il processo di secondo grado nei confronti dell’ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, Silvana Saguto, imputata, insieme ad altre 11 persone, di corruzione e abuso d’ufficio e condannata in primo grado a 8 anni e 6 mesi di carcere.
L’udienza, che si e celebrata all’aula bunker del carcere Malaspina si è aperta con la lettura della relazione introduttiva del presidente della Corte d’appello di Caltanissetta, Marco Sabella.
L’accusa è stata rappresentata in aula dalla procuratrice generale, Lia Sava, dai sostituti Antonino Patti e e Lucia Brescia e dalla pm Claudia Pasciuti, applicata al processo. Silvana Saguto, che non si è presentata all’udienza, è accusata di aver gestito in modo clientelare, in cambio di denaro e favori, le nomine degli amministratori giudiziari dei patrimoni sequestrati e confiscati alla mafia. L’ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, radiata con provvedimento definitivo dalla magistratura, è stata condannata anche a risarcire 500 mila euro alla presidenza del Consiglio dei ministri, costituitasi parte civile nel processo.
Tra gli imputati anche l’amministrazione giudiziario Gaetano Cappellano Seminara, oggi presente in aula, che sarebbe stato al centro del “cerchio magico” che beneficiava delle nomine, il marito dell’ex presidente, l’ingegnere Lorenzo Caramma, e il figlio Emanuele, il professore universitario Carmelo Provenzano, l’ex prefetto Francesca Cannizzo, il colonnello della Dia Rosolino Nasca.
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