CALTAGIRONE – “È inaccettabile e scandaloso che non si intervenga per ripristinare un’adeguata dotazione organica che consenta a un reparto così importante come quello di Cardiologia di espletare al meglio le proprie funzioni. Per quanto mi riguarda, questo non è più il tempo delle visite istituzionali o degli impegni disattesi, ma il tempo di agire, e subito, in tutti i modi possibili, perché la salute dei cittadini viene prima della burocrazia e della politica”.
Duro atto d’accusa del sindaco Fabio Roccuzzo ai “vertici” dell’Asp di Catania sulle condizioni in cui versa un’Unità operativa complessa (Uoc) fra le più significative dell’ospedale Gravina di Caltagirone.
In una nota inviata al direttore generale dell’Asp di Catania, Maurizio Lanza, e all’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, Roccuzzo reclama “interventi immediati per qualificare e supportare l’Uoc di Cardiologia dell’ospedale calatino attraverso l’assegnazione di personale medico e materiale diagnostico, a garanzia delle legittime richieste formulatemi da centinaia di cittadini”. Il sindaco constata “la drammatica situazione in cui versa l’Uoc di Cardiologia, la cui prevista dotazione organica dovrebbe assicurare in servizio 6 medici in Emodinamica, 8 all’UTIC e 8 in Cardiologia a fronte dell’odierna presenza di 3 soli cardiologi, uno dei quali prossimo alla pensione, di un primario e di 4 componenti dell’Emodinamica.
Questo sottodimensionamento determina gravissimi disservizi, con ripercussioni negative sulla tutela della salute degli utenti. Inoltre – aggiunge Roccuzzo -, sempre a garanzia del diritto alla salute dei cittadini, in relazione al quale la legge mi assegna il compito di vigilanza, denuncia e controllo, chiedo l’immediata allocazione, presso la struttura ospedaliera di Caltagirone, di un nuovo Angiografo, poiché al momento ne è assegnato soltanto uno e, in caso di suo malfunzionamento, si compromette l’operatività del reparto mettendo a repentaglio la vita dei pazienti”.
Il sindaco sollecita “un immediato riscontro”, precisando che, in caso di inerzia, “verranno poste in essere ulteriori comunicazioni e iniziative istituzionali presso tutti gli organi competenti”.