Da 2 mila a 15 mila euro: Cosa Nostra chiedeva pizzo a rosticcere palermitano. Quattro arresti

Da 2 mila a 15 mila euro: Cosa Nostra chiedeva pizzo a rosticcere palermitano. Quattro arresti

PALERMO – È in corso dall’alba di oggi un’operazione condotta dalla Polizia di Stato di Palermo che ha portato all’arresto di quattro persone accusate di estorsione aggravata dall’avere agito in favore dell’associazione mafiosa Cosa Nostra. Sono Vincenzo Giudice di 37 anni, Eugenio Donato di 35, Piero Oriti Misterio di 34 e Attilio Di Stefano di 47 anni.

Dalle indagini condotte dalla Squadra Mobile di Palermo è emerso “che gli arrestati avevano sottoposto ad estorsione un imprenditore del settore della ristorazione tra agosto e settembre dell’anno scorso”, come spiegano gli inquirenti.

La vittima è un rosticcere che nel caso specifico ha pagato la “messa a posto” per ben due volte: la prima a Oriti e Di Stefano ai quali doveva la somma di 15 mila euro (ne ha consegnati solo 2 mila) mentre la seconda a Giudice e Donato ai quali doveva 10 mila ma ne ha consegnati solo 5. Questi ultimi due erano i veri esponenti di Cosa Nostra nella zona in cui si trova l’esercizio commerciale. Dalle indagini, dunque, emergono evidenti contrasti all’interno dello stesso mandamento, quello di Pagliarelli, tanto da arrivare ad un’imboscata durante la quale Di Stefano è stato picchiato a sangue dai rivali e rapinato di un borsello che poi è stato ritrovato alla polizia.

 “L’escalation delle pressioni indebite nei suoi confronti è stata caratterizzata, prima da minacce perpetrate durante la fase della ristrutturazione dei locali, e successivamente dalla forzosa dazione di danaro a titolo di ‘pizzo’, necessaria per ottenere ”l’autorizzazione” della locale cosca alla prosecuzione dei lavori di ristrutturazione ed all’avviamento dell’attività commerciale, dicono dalla Squadra Mobile.

Di fatto, i malviventi intendevano impedire la vendita al minuto nei confronti di operatori o pazienti di un ospedale a pochi passi dall’esercizio commerciale, impedendo al commerciante di esporre insegne pubblicitari e in un caso ordinando numerosi pezzi di rosticceria per conto di un ospedale nelle vicinanze, ordinazione inesistente con conseguente danno economico per la vittima.