Catania, Cisl sullo Stabile: “840mila euro al teatro e lavoratori non pagati”

Catania, Cisl sullo Stabile: “840mila euro al teatro e lavoratori non pagati”

CATANIA – Sono 45 i lavoratori del teatro Stabile che da ormai quasi 5 mesi non ricevono lo stipendio.

Ma sinora in scena è andato il teatrino della politica con un durissimo scontro tra i vertici dello Stabile e il consiglio comunale culminato in una mozione di sfiducia nei confronti del presidente Nino Milazzo e dell’intero cda.

Oggi pomeriggio in piazza Università la Cisl e la Fistel hanno manifestato per chiedere certezze sul futuro dei lavoratori e un piano di rientro per far fronte ai tagli mettendo in primo piano le esigenze e le spettanze dei lavoratori.

“La crisi del Teatro Stabile, tra le tante irrisolte nel territorio catanese – afferma Rosaria Rotolo, segretaria generale della Cisl etnea – coinvolge istituzioni locali, sindacati, lavoratori, cittadini, artisti e il destino stesso del settore culturale del nostro territorio. Nonostante tutti gli interventi fatti dal sindacato, non si intravede finora una soluzione che dia certezze e serenità per il futuro dell’importante istituzione culturale catanese”.

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“Ecco perché – aggiunge – al sindaco di Catania, che è componente del cda del teatro, chiediamo un’opportunità di confronto per arrivare a una soluzione chiara e condivisa che porti lo Stabile fuori dal limbo in cui è stato spinto negli ultimi anni, per costituire un fronte comune che solleciti la Regione Siciliana a riconoscere al settore della cultura un ruolo strategico su cui investire per lo sviluppo del territorio”.

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Per Antonio D’Amico, segretario generale della Fistel etnea, “in questa delicata vicenda, i lavoratori del teatro stanno dando testimonianza di elevato senso di responsabilità permettendo al sipario di alzarsi regolarmente senza pregiudicare il regolare andamento degli spettacoli programmati, nonostante siano da febbraio senza stipendio”.

Inoltre D’Amico ha denunciato l’arrivo di un alcuni fondi (una tranche di 600mila euro più un’altra in previsione di 240mila) che però non sono stati utilizzati per pagare gli arretrati dei lavoratori e, per questa ragione, il sindacalista chiede al Comune di farsi da arbitro e controllore di questa situazione per “consentire ai lavoratori di riconquistare il diritto a veder ripagato un lavoro che stanno svolgendo con grande dignità”.